Mancano pediatri in Campania: "Così intasiamo ospedali"

Interrogazione di Mensorio: "Alcuni pediatri devono gestire pazienti di cinque o sei comuni"

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 "Quali provvedimenti il ??Governo regionale intende adottare al fine di garantire una maggiore disponibilità di medici pediatri e un servizio di assistenza sanitaria all'altezza delle aspettative delle famiglie campane e, al contempo, porre con ulteriore forza sul tavolo del governo nazionale la questione della carenza di medici di base e di specializzati in pediatria nel Servizio sanitario nazionale." E' quanto chiede il consigliere regionale del Gruppo Misto - Cdu, Giovanni Mensorio, in un'interrogatorio rivolta al Governatore della Campania. "Negli ultimi mesi - si legge nell'atto di sindacato ispettivo - la mancanza di personale medico specializzato in pediatria ha sollevato non poche preoccupazioni e ha avuto un impatto significativo sulla qualità dell'assistenza sanitaria pediatrica in Campania". "Le aree maggiormente colpite dalla carenza di pediatri - rileva Mensorio - sono quelle con una densità abitativa bassa, come l'Alta Irpinia e il salernitano, dove i pediatri spesso devono assistere i pazienti anche di cinque - sei comuni che, in larga parte dei casi, si trovano a notevole distanza l'uno dall'altro". "La carenza si ripercuote anche sui grandi centri come Napoli, Caserta e Salerno che - aggiunge il consigliere regionale - hanno una significativa popolazione di bambini che necessitano di cure mediche specializzate, determinando una progressiva difficoltà di accesso all'assistenza sanitaria per i lunghi tempi di attesa, diagnosi ritardata o incompleta per via del sovraccarico di lavoro, con la conseguenza che i medici possono avere meno tempo per ogni paziente e una maggiore pressione sugli ospedali a causa della mancanza di pediatri in ambulatorio.Molte famiglie, infatti, si rivolgono agli ospedali per cure non urgenti, aumentando la pressione sui servizi ospedalieri". "Questa circostanza - prosegue Mensorio - aumenta lo stress dei medici determinato dal dover lavorare in condizioni di carenza, rischiando il burnout, con conseguente impatto sulla qualità dell'assistenza che possono offrire ai pazienti." "L'auspicio - chiudendo - è che ci possa essere una sinergia istituzionale proficua finalizzata ad assicurare ai pazienti un numero adeguato di professionisti e un'assistenza all'altezza delle loro aspettative".