Con Sinfonia Salute, la sanità campana corre su smartphone

La Regione Campania presenta Sinfonia Salute, l'app che rivoluziona l'accesso ai servizi sanitari

con sinfonia salute la sanita campana corre su smartphone

Prenotazioni, FSE, telemedicina e bonus in un unico strumento.

La Regione Campania ha lanciato Sinfonia Salute, la nuova app che sostituisce e migliora la precedente "Campania in Salute", semplificando l’accesso ai servizi sanitari digitali. Presentata oggi a Napoli, a Palazzo Santa Lucia, l’applicazione permette di gestire prenotazioni CUP, consultare il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), scegliere o revocare il medico di base, e accedere a servizi come telemedicina e bonus farmaceutici. L'obiettivo? Rendere l’esperienza utente più intuitiva e sicura, superando le criticità legate alla mancata autorizzazione alla consultazione dei dati da parte dei cittadini.

Necessario consenso alla consultazione dei dati 
"Per avere il massimo valore da questa app, è essenziale che i cittadini concedano il consenso alla consultazione dei dati solo agli operatori sanitari", ha spiegato Massimo Bisogno, direttore dell’Ufficio per la Transizione Digitale della Regione. Nonostante la Campania sia prima in Italia per accessi al FSE, molti utenti ancora non autorizzano la condivisione dei dati, limitando l’efficacia del sistema. "Con Sinfonia Salute abbiamo eliminato i documenti PDF a favore di servizi integrati e accessibili con identità digitale", ha aggiunto Bisogno.

Il presidente Vincenzo De Luca ha sottolineato i vantaggi della piattaforma: oltre alla gestione delle prenotazioni e dei referti, l’app permette di richiedere esenzioni dal ticket, ottenere il bonus di 600 euro per le madri del secondogenito e usufruire di servizi di telemedicina, come elettrocardiogrammi da casa. "Stiamo modernizzando la sanità, riducendo gli spostamenti e migliorando la qualità dei servizi", ha detto De Luca, evidenziando come l’utilizzo della piattaforma stia crescendo anche tra gli over 50.
Con Sinfonia Salute, la Campania punta a colmare il divario tra l’alta adozione dei servizi digitali e la riluttanza nella condivisione dei dati. Se l’app riuscirà a convincere i cittadini della sua sicurezza e utilità, potrebbe diventare un modello per altre regioni, accelerando la transizione verso una sanità davvero connessa.