Ciambriello: Garantiamo diritto al voto alle elezioni europee ed amministrative

Il garente dei detenuti. "C’è scarsa informazione nelle carceri"

ciambriello garantiamo diritto al voto alle elezioni europee ed amministrative

Il Garante campano Samuele Ciambriello: “Tuteliamo il diritto di voto per i detenuti. Usa il tuo voto, anche in carcere!”

In vista dell’imminente appuntamento elettorale dell’8-9 giugno per le elezioni europee e amministrative, il Garante campano delle persone private della libertà personale chiede che vengano attivati gli strumenti necessari per garantire questo diritto fondamentale a tutti i ristretti che non ne abbiano perso il godimento, lo stesso vale per coloro che sono beneficiari di misure alternative, Samuele Ciambriello è perentorio nel ribadire chi ne ha diritto: “Può votare chi è cittadino italiano o di un altro paese membro dell’Unione Europea, chi è condannato a meno di 3 anni di reclusione o è condannato ad una pena tra i 3 e i 5 anni ma non ha più la pena accessoria dell’interdizione. Se invece si è cittadini di un altro Stato membro dell’Ue le modalità di voto dipendono dalle procedure previste dal proprio paese. Tuteliamo il diritto di voto per i detenuti. Usa il tuo voto, anche in carcere!”.

Il diritto di voto non è sempre garantito alle persone che si trovano in carcere, pur non avendo pene accessorie interdittive a causa della mancanza di informazione sulle procedure e di meri problemi di disorganizzazione, oltre che per la mancata previsione del voto postale che impedisce il voto amministrativo a chi è detenuto in un carcere fuori dal Comune di residenza.

Il Garante, concludendo il suo appello: “C’è scarsa informazione nelle carceri sul diritto al voto. È importante la loro responsabilità di elettore, facciamo sì che il coordinamento tra le amministrazioni funzioni e non sia un diritto al voto solo sulla carta. Il diritto al voto è ancorato al concetto di dignità delle singole persone ma non è sempre garantito.

Io mi auguro che le direzioni degli istituti penitenziari, i funzionari giuridico-pedagogici, i cappellani e tutti coloro che entrano negli istituti penitenziari facciano da comunicatori e da ponte affinché consentano ai cittadini reclusi di non perdere questo diritto al voto. E che quindi diano informazione e promozione per consentire l’accesso al voto.”