Oggi è la giornata internazionale per l’alfabetizzazione

La proposta del coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani

oggi e la giornata internazionale per l alfabetizzazione

L'intervento

Il coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani, in occasione della giornata
internazionale per l’alfabetizzazione, istituita dall’Unesco il 17 novembre 1965, propone una campagna di
sensibilizzazione “Alfabeta=Alfaomèga” per rendere partecipi giovani e meno giovani su una piaga ancora
purtroppo presente e fortemente penalizzante per il progresso mondiale.

Secondo i dati dell'Istituto Unescoper le statistiche nel mondo, oltre 750 milioni di adulti, di cui due terzi sono donne, rimangono analfabeti; mentre in Italia uno studio recente del Cede evidenzia come più di 2 milioni sono gli analfabeti funzionali: le percentuali maggiori si riscontrano nella fascia d’età 46-55enni (29,9%) e nella fascia d’età 56 e i 65 anni (36,2%).

L’organizzazione Sos Villaggi dei bambini recentemente ha segnalato che circa 250 milioni di bambini sono analfabeti. Quest’ultimo dato allarmante si associa ai danni creati dalla pandemia in Italia e nel pianeta. I dati Unicef fanno registrare che quasi 1,6 miliardi di studenti le cui scuole sono rimaste chiuse per il lockdown, circa 463 milioni, oltre il 30%, non sono stati in grado di accedere alla didattica a distanza.

Se è vero che ancora adesso, a causa della povertà e dei conflitti nel pianeta, a molti bambini è negato
l’accesso all’istruzione, fattore che sicuramente non contribuisce allo sviluppo di tutte le potenzialità di
ciascun individuo, è anche grave che le “conquiste” intellettuali per molti siano precarie, superficiali, perché
non radicate nel tempo o mal assimilate. L’istruzione quando è accompagnata da un corredo di strumenti atti ad incrementare l’empatia e la conoscenza della realtà diventa veramente la base su cui costruire una società diversa.

In Italia rispetto ad un secolo fa tanti cittadini hanno avuto l’opportunità di venire scolarizzati, e ciò ha consentito un miglioramento generale della qualità della vita per tutti. La sfida per il futuro è raggiungere le frange meno fortunate ed avviare percorsi di recupero per quanti in età avanzata fossero rimasti esclusi da nozioni necessarie per essere padroni della propria vita. Chi non riesce ad affrancarsi dall’ignoranza difficilmente riuscirà ad essere consapevole dei propri diritti e a sottrarsi allo sfruttamento.

L’alfabetizzazione costituisce il primo passaggio fondamentale verso la conquista della propria autonomia di uomini e donne. Proprio per tal motivo va propagata ed estesa quanto più è possibile. Decifrare caratteri e lettere dischiude, proprio come chi nei libri fantasy padroneggia formule magiche per trasformare la realtà, significa proprio imprimere il proprio segno nella contemporaneità: da soggetti passivi si diventa cittadini attivi: “Uscire dal mutismo e dal silenzio vuol dire esercitare la capacità di lettura del mondo, che precede la lettura delle parole (cit. Rosati, A., Educazione e Diritti umani. Il manifesto di Freire).
Il Cnddu prendendo spunto dal considerazioni di Gadotti “scrivere lettere e biglietti, leggere i nomi delle
strade e piazze […], riempire i moduli di un nuovo lavoro, leggere le indicazioni delle medicine, prendere
nota dei numeri di telefono […], poter apprezzare storie dei libri, capire le notizie di un giornale,
comunicare, mettere per iscritto i propri pensieri” (Gadotti M., Leggendo Paulo Freire, Sei, Torino 1995, p.
63) invita a potenziare le competenze di alfabetizzazione attraverso una serie di attività diverse e correlate
alle esperienze quotidiane della vita reale. (Foto Sos Villaggi dei bambini).