Omicidio eseguito nel 1990 in lotta tra clan: due condanne

Nicola Cioffo fu ucciso nel 1990 a Villa Literno

omicidio eseguito nel 1990 in lotta tra clan due condanne
Villa Literno.  

I carabinieri del nucleo investigativo di Caserta hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Napoli, nei confronti di Corrado De Luca e Salvatore Verde, ritenuti responsabili di concorso in omicidio premeditato, con l’aggravante di aver favorito il clan dei Casalesi. De Luca e Verde sono già detenuti nei carceri di Caltanissetta e Rossano per altre condanne.L’indagine, anche grazie alle testimonianze di alcuni collaboratori di giustizia, ha permesso di individuare nei due pregiudicati i responsabili dell’omicidio di Nicola Cioffo, avvenuto in Villa Literno (Caserta) il 3 febbraio del 1990. Oltre a loro, anche Luigi Venosa, deceduto nel 2018, per gli inquirenti era tra gli esecutori materiali. 
 Dalle indagini dei carabinieri è emerso che Nicola Cioffolo, alias 'Torroncino', il 3 febbraio 1990 era stato portato a casa della famiglia Venosa, ai tempi a capo del clan dei Casalesi, dove era stato prima pestato con violenza e poi ferito gravemente con diversi colpi d’arma da fuoco. I killer per disfarsi del corpo, lo avevano caricato a bordo di un'auto e lo avevano trasportato nelle campagne di Villa Literno, in località 'Ciannitiello', dove, ancora vivo, lo avevano dato alle fiamme e finito con diversi colpi di arma da fuoco. L’omicidio era stato deciso perchè Cioffo apparteneva alla fazione dei bardelliniani.L’esecuzione è dunque da inquadrare nella guerra di camorra, avvenuta tra gli anni ’80 e ’90, tra le due anime dei Casalesi, quella dei 'bardelliniani' e quella degli 'Schiavone'. In particolare questi ultimi, come documentato già dai numerosi provvedimenti giudiziari che hanno ricostruito gli assetti dell’organizzazione criminale, a ridosso degli anni ’90, avevano stabilito l’eliminazione fisica di tutto il gruppo dei 'bardelliniani', per acquisire l’egemonia criminale sul territorio per quanto riguarda la gestione illecita dei rifiuti, delle estorsioni, dell’aggiudicazione degli appalti di opere pubbliche