Sessa Aurunca, torna la paura nucleare? Un dibattito surreale: ecco perché

Lo smantellamento, bullone dopo bullone, della centrale è attivo da decenni: ci sono solo le scorie

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Visti i tempi di progettazione e realizzazione di una centrale, ancorché piccola, il dibattito diventa surreale e proiettato a 10, 20 anni.

Sessa Aurunca.  

È tutto interno al partito di Forza Italia, e probabilmente frutto dell'esercizio del nulla, il dibattito sul ritorno del nucleare a Sessa Aurunca, centro del Casertano che ospita una delle quattro centrali dismesse dopo il referendum del 1987.

A riparlare di energia nucleare è stato Claudio Fazzone, coordinatore regionale del Lazio di Forza Italia e firmatario di un disegno di legge per la riapertura delle centrali. Lo stesso ministro per l'Energia, Pichetto Fratin, più volte si è espresso in tal senso: ma parlando di mininucleare.

Peccato che tutto sia soltanto teorico, visto che la Sogin, società interamente partecipata dal ministero dell'Economia, sta letteralmente smantellando, bullone dopo bullone, tutti gli impianti nucleari italiani, con l'incarico di smaltire, presso siti di rilevanza nazionale, le acque dei nuclei irradiati negli anni '60 e '70.

Sessa Aurunca compresa. E visti i tempi di progettazione e realizzazione di una centrale, ancorché piccola, il dibattito diventa surreale e proiettato a 10, 20 anni.