"Mai come questa volta riusciamo a coinvolgere tutte le istituzioni e i livelli di governo. La ragione e' richiamare tutti sull'importanza della politica di coesione europea, questo complesso di risorse va programmata e inserita in una visione strategica che deve tenere insieme tutto". Cosi' il ministro per il Sud e la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, aprendo la conferenza stampa web su "Le risorse per lo sviluppo e la coesione dell'Italia. La nuova Programmazione europea per i 2021/2027". All'evento sono intervenuti Elisa Ferreira, commissaria europea per la Coesione e riforme, Fabio Massimo Castaldo, vice presidente del Parlamento europeo, Andrea Cozzolino, responsabile del dipartimento Coesione territoriale PD, Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Giuseppe Falcomata', sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Sala, sindaco di Milano, Dario Stefano, presidente della Commissione UE al Senato, Irene Tinagli, presidente Commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo.
"La pandemia - ha proseguito Provenzano - ci ha fatto vedere in maniera drammatica che il nostro modello di sviluppo e' insostenibile se non c'e' piu' coesione e gli effetti della crisi rischiano di essere molto asimmetrici sul piano territoriale, non solo per l'impatto economico e sociale negativo, ma soprattutto per le possibilita' di ripresa e resilienza che possono essere diverse tra i territori. Ecco perche' la politica di coesione e' ancora piu' attuale". Poi il ministro ha spiegato come le politiche di coesione siano importanti anche in termini finanziari, ma che nel corso degli anni abbiano subito una perdita di credibilita' e fiducia.
"Abbiamo provato a recuperare a fatica un po' di credibilita' dimostrando anche l'utilita' della politica di coesione e soprattutto accelerando la capacita' di spesa e di assorbimento di queste risorse, cosa non scontata visto che avevamo i cantieri bloccati - ha aggiunto - Abbiamo segnato un'accelerazione tra febbraio e ottobre di circa 3 miliardi di spesa, che ci consentono di passare da una 30% a un 40% di grado di assorbimento. E' stata un'operazione di cui andare fieri". Poi il ministro Provenzano ha spiegato che "in termini di risorse di coesione per il prossimo ciclo oltre ai 14 miliardi di React EU, avremo tra fondi strutturali europei e cofinanziamento nazionale altri 80 miliardi di programmazione sui fondi strutturali che ci impegnano per il prossimo decennio. Ecco perche' e' importante coinvolgere tutti".
Anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, condivide questa linea evidenziando come la Puglia abbia presentato "progetti per 18 miliardi sulla digitalizzazione, 4,5 miliardi sulla transizione ecologica e la rivoluzione verde, 2,6 miliardi sulle infrastrutture, 1,8 miliardi su istruzione e ricerca, 3,3 miliardi su salute" e di come "queste iniziative devono coniugarsi con i fondi europei che, per quanto riguarda la Puglia, vengono da un ottimo risultato della programmazione precedente ma devono agganciarsi bene con il futuro nel senso che questa crescita va mantenuta"."Ma per fare questo - continua Emiliano - le regole di ingaggio devono rimanere le stesse, cioe' l'obiettivo di coesione, anche dei fondi strutturali, va mantenuto. La Puglia dunque e' pronta ad affrontare insieme alle altre regioni del Sud, che devono iniziare a collaborare tutte insieme, un investimento integrato del Governo centrale".
"Con altri sindaci europei ho chiesto alle istituzioni dell'Unione Europea di destinare il 10% dei fondi alle Citta' metropolitane - ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala - Non e' un fatto di appropriazione, ma io non so quanto a livello centrale abbiamo investito in questi anni in termini di elaborazione di progetti e di gare. 15 o 20 miliardi? Non saprei, ma immagino che si parli di una cifra del genere. Ora ne abbiamo 200. Da questo punto di vista, non e' un problema di suddivisione di protagonismo politico, ma chiedete una mano alle citta', che possono contribuire".
Per il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomata', "e' importante che quando si parla di un piano per il Sud si dica che e' un piano per l'Italia. Finalmente comprendiamo che un paese non puo' andare a due velocita' e che riportare il Sud a una condizione di parita', quindi ragionare sulla crescita del Mezzogiorno, serve all'intero paese. Da sindaco non posso che chiedere di mantenere, aumentare e riportare la centralita' del ruolo di comuni e citta' metropolitane".
"Non viviamo nel tempo della continuita', ma della discontinuita' e questo porta anche il timore e la paura sul futuro. Il non vivere nella continuita' implica un dovere da parte delle classi dirigenti non di intraprendere una strada, ma di sceglierne una e ricostruire un percorso", ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, concludendo la conferenza web, ribadendo anche quanto sia necessaria una riforma sulla Pubblica Amministrazione per non far "naufragare altri progetti nell'inefficienza" e si e' dimostrato d'accordo con il ministro Provenzano riguardo l'importanza di "coinvolgere il sistema paese in una comune visione".
"Il nostro obiettivo non e' quello di tornare alla fase pre Covid - ha spiegato - cioe' a un sistema che non ci soddisfa perche' portatore di disuguaglianza, discriminazione, che produce poco e che crea fratture, ma dobbiamo costruire una nuova possibilita' con l'obiettivo di ridare speranza al futuro. L'opportunita' c'e' e non dobbiamo sprecarla ed e' legata non a tornare indietro, ma a costruire un nuovo modello. La novita' e' che possiamo farlo perche' c'e' stato in questi mesi un lavoro politico che ha cambiato in meglio e ricostruito le condizioni per farcela".
(ITALPRESS).
