Negli ultimi anni lo sviluppo delle reti in Italia è diventato una delle variabili strategiche fondamentali per misurare la competitività del Paese e la qualità dei servizi digitali disponibili per cittadini e imprese. La diffusione di infrastrutture di rete ultraveloce ha seguito un percorso non lineare, a causa delle caratteristiche geografiche del territorio, dalle diverse velocità di investimento tra le aree urbane e quelle meno popolate, e dalla complessità della rete storica in rame, che ancora oggi convive con la nuova infrastruttura.
L’evoluzione della fibra ottica procede parallelamente alla crescita dell’accesso a Internet nelle famiglie italiane. Secondo l’ISTAT, l’81,9% della popolazione di sei anni e più ha utilizzato Internet nei tre mesi precedenti l’indagine, con livelli di utilizzo ormai prossimi alla saturazione tra gli under 54.
L’uso di Internet tra la popolazione continua a crescere, e la maggior parte delle famiglie segnala di avere accesso a una connessione domestica. E in aggiunta, hanno imparato ad informarsi prima di prendere decisioni d’acquisto, soprattutto sfruttando gli strumenti di comparazione e divulgazione online per scegliere la migliore tariffa fibra.
Velocità reali e prospettive future della rete italiana
Le velocità effettivamente disponibili agli utenti variano in modo significativo in base alla tecnologia utilizzata, ma i dati più recenti mostrano un miglioramento costante delle prestazioni sia sulle reti fisse che su quelle mobili.
Le velocità effettivamente disponibili agli utenti sono il dato più interessante per capire l’entità del salto tecnologico effettuato negli ultimi anni. In particolare, la velocità mediana delle connessioni fisse in Italia è salita a circa 171 Mbps in download.
Gli aggiornamenti più recenti pubblicati da AGCOM, invece, sottolineano gli incrementi di diffusione della rete in fibra ottica sul territorio nazionale. La copertura FTTH ha superato il 70% delle famiglie italiane, con una presenza estesa in oltre l’89% dei comuni. Un progresso analogo riguarda anche il tessuto produttivo: la disponibilità di connessioni in fibra per le Piccole e Medie Imprese ha oltrepassato la metà delle sedi.
Accanto alla copertura, cresce anche l’adozione effettiva delle reti ad alta capacità. Gli ultimi dati resi pubblici tramite l’Osservatorio sulle Comunicazioni mostrano un incremento continuo delle linee FTTH attive e una riduzione progressiva delle tecnologie miste rame–fibra, che restano diffuse ma in calo strutturale. Le soluzioni FWA mantengono invece una buona presenza, soprattutto nelle zone dove gli utenti non hanno ancora scelto di migrare verso la fibra interamente ottica.
La transizione dalla vecchia rete in rame alle reti ultraveloci procede con costanza e verso l’obiettivo di ridurre lo scarto tra infrastruttura disponibile e utilizzo reale, quindi moltiplicare la capacità degli utenti di adottare le soluzioni più performanti.
Prospettive per i consumatori
Questo scenario pone il Paese in un quadro molto diverso da quello che lo caratterizzava neanche un quinquennio fa. Oggi la totalità della vita dei cittadini è immersa in relazioni virtuali di ogni genere, che investono la sanità, l’istruzione, la carriera lavorativa e via dicendo.
Da un punto di vista normativo, aumentano gli aspetti per i quali il Legislatore dovrà intervenire, nonché la necessità di attivare misure di sicurezza sempre più stringenti.
La conseguenza è che il ruolo dei consumatori si fa centrale: non più in qualità di utenti finali, ma protagonisti di un ecosistema che richiede consapevolezza. La maturità delle reti ultra-veloci non coincide soltanto con la disponibilità tecnologica, ma con la possibilità tangibile, per famiglie e imprese, di affidarsi a connessioni stabili, sicure e velocissime.
È in questa direzione che l’Italia dovrà continuare a crescere, affinando infrastrutture, regolamentazione e competenze digitali, così da trasformare lo sviluppo della banda ultra-larga in un vero motore di competitività e innovazione.
