Carburanti, lotta ai furbetti: da oggi l'obbligo del prezzo medio

I distributori dovranno esporre i costi di benzina, diesel e gas nella regione di appartenenza

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Oggi entra in vigore un obbligo governativo, previsto dal decreto Trasparenza, che riguarda il nuovo cartellone con i prezzi medi praticati a livello regionale e nazionale per benzina e gasolio nelle autostrade. Questo obbligo si applicherà a tutti gli impianti di distribuzione di carburanti.

La nuova regolamentazione mira a contenere i costi dei carburanti e, di conseguenza, il prezzo dei benzinai e delle stazioni di servizio. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Adolfo Urso, ha convocato una conferenza stampa insieme al suo sottosegretario, Massimo Bitood, e al Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedeao Mineo, per discutere della situazione.

Durante l'incontro, il Ministro ha affrontato il tema dell'aumento dei prezzi dei carburanti, che è stato nuovamente innescato dal rialzo delle quotazioni dei prodotti raffinati, come la benzina e il gasolio. Questi aumenti hanno portato i prezzi dei carburanti ai massimi da fine luglio 2022, con la benzina che ha superato quota 2 euro al litro e il gasolio oltre 1,6 euro al litro.

Il Ministro ha spiegato che, negli ultimi giorni, i prezzi medi dei carburanti sono aumentati di 4 centesimi a causa dell'incremento delle quotazioni internazionali del petrolio. Tuttavia, ha sottolineato che l'Italia ha prezzi più bassi rispetto ad altri Paesi europei, grazie anche alla riduzione delle accise sui carburanti.

Nonostante alcune segnalazioni di impianti che applicano prezzi limite a 2,5 euro al litro, il Ministro ha chiarito che non ci sarà un intervento per calmierare i rincari, poiché la situazione non è considerata un'emergenza. Tuttavia, i consumatori e alcune associazioni, come Assoutend alla Une, criticano le nuove misure, ritenendo che non siano sufficienti a contenere i prezzi alla pompa.

Inoltre, il presidente dell'associazione dei consumatori, Giuseppe Sperduto, ha espresso preoccupazione riguardo a un possibile allineamento dei prezzi al livello medio europeo, che potrebbe ridurre la competitività e la concorrenza nel mercato italiano.

Infine, nel pomeriggio si terrà un tavolo di confronto sulle nuove misure, ma le posizioni del governo divergono rispetto alle azioni da intraprendere.