Dal Pino lascia Lega A: "Impossibile proseguire dagli Usa"

"Sono orgoglioso di aver lavorato con la Figc e ringrazio Gabriele Gravina"

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"Cari Presidenti, cari Delegati, cari membri del Collegio dei Revisori e dell'Organismo di Vigilanza, in gennaio ho trasferito in California il centro della mia vita professionale e familiare. E' pertanto impossibile continuare nel mio ruolo di Presidente della Serie A. E' stato un onore presiedere l'Assemblea e il Consiglio di Amministrazione di questa Associazione e ringrazio tutti Voi per i due anni trascorsi insieme". Comincia così la lettera inviata da Paolo Dal Pino ai presidenti delle società di Serie A, ai consiglieri della Lega e per conoscenza al presidente della Federcalcio Gabriele Gravina per rassegnare le dimissioni. "Sin dall'inizio del mio mandato ho cercato di affrontare i temi critici della Governance della Serie A e dell'innovazione, portando avanti la creazione di una Media Company e l'ingresso nel capitale dei fondi di Private Equity - spiega Dal Pino - Il primo progetto è stato realizzato nei fatti con il centro IBC di Lissone grazie al lavoro della struttura della Lega e spero che a breve avvenga anche la trasformazione della Governance con un modello di public company. La proposta dei fondi si è invece arenata per i motivi che conoscete. La bontà del progetto è stata poi purtroppo certificata da altri, con la Liga spagnola che ha concluso un accordo con il Private Equity che aveva iniziato tutto con noi e con altre Leghe europee che stanno portando avanti la stessa visione strategica. Ho provato a proporre idee e innovazione in un contesto resistente al cambiamento".

Infine un ringraziamento al presidente Gravina. "Sono orgoglioso di aver lavorato con una strettissima unità di intenti con la Figc e ringrazio Gabriele Gravina, gentiluomo, amante di questo sport e guida ispirata del calcio italiano e dei principi di correttezza e lealtà sportiva con cui ho condiviso due anni di battaglie fianco a fianco per sopravvivere alla pandemia e per cercare di rilanciare il calcio italiano in mezzo ad infinite difficoltà esterne e interne", conclude Dal Pino. (Italpress)