Missili su Be’er Sheva: tra i bersagli, un ospedale pieno di pazienti. Nel cuore della notte, i missili lanciati dall’Iran hanno colpito Be’er Sheva, una delle città più popolose del sud d’Israele. Tra gli obiettivi anche il Soroka Medical Center, uno dei principali ospedali del Paese, dove erano ricoverati centinaia di pazienti. L’attacco ha provocato almeno 47 feriti, di cui tre in gravi condizioni, secondo quanto riferito dal servizio medico di emergenza Magen David Adom.
Netanyahu: “Tiranni terroristi”
Il premier promette una risposta durissima, mentre il governo mobilita l’Idf
Benjamin Netanyahu ha accusato apertamente “i tiranni terroristi di Teheran” di aver deliberatamente mirato a un obiettivo civile. In un messaggio diffuso su X, ha promesso che Israele “riscuoterà il prezzo pieno”. L’esercito ha già risposto con nuovi raid contro le infrastrutture nucleari e militari iraniane, colpendo tra l’altro il reattore di Arak, già evacuato da Teheran per timore di radiazioni.
Operazione “Leone che sorge”
Israele colpisce i siti nucleari, ma chiede sostegno anche agli Stati Uniti
L’operazione militare avviata da Tel Aviv prosegue con intensità: obiettivi colpiti a Natanz, Isfahan e nelle vicinanze di Teheran. Lo Stato maggiore israeliano parla di controllo dei cieli iraniani. Tuttavia, per il centro di Fordow, incastonato nella montagna e altamente protetto, Israele ha bisogno dell’appoggio di Washington.
Trump tra minaccia e prudenza
Il sostegno al premier israeliano è verbale, ma gli Usa restano alla finestra
Il presidente americano Trump ha approvato i piani di attacco ma resta prudente, forse nella speranza di riaprire un canale diplomatico. “Potrei bombardare, o forse no” ha detto. Un’ambiguità che spiazza anche Netanyahu, che nel frattempo incassa il ringraziamento simbolico del leader israeliano.
L’Iran risponde e rilancia
Teheran parla di legittima difesa e minaccia di bloccare lo Stretto di Hormuz
Dal canto suo, la Repubblica islamica definisce l’attacco israeliano un’aggressione. Il regime ha rivendicato il lancio di missili ipersonici contro Israele e minaccia ritorsioni pesanti in caso di intervento americano diretto. La Guida suprema Ali Khamenei avverte che le “conseguenze saranno irreparabili” e non esclude azioni mirate contro basi statunitensi nella regione.
Il rischio globale
Droni, terrorismo e navi nel mirino: si teme una nuova escalation in Medio Oriente
La comunità internazionale osserva con apprensione: l’intelligence occidentale teme atti terroristici contro sedi diplomatiche e navi civili. Il rischio è l’interruzione del traffico nel Mar Rosso e nello Stretto di Hormuz, snodi vitali per l’economia mondiale. In questo clima, ogni errore può incendiare l’intero scacchiere mediorientale.