Il 24 luglio 2025 sarà l’Earth Overshoot Day, la data in cui l’umanità avrà già consumato tutte le risorse naturali che il Pianeta è in grado di rigenerare in un anno. La stima, calcolata dal Global Footprint Network, è basata sui conti nazionali di impronta ecologica e biocapacità, elaborati con la York University. Rispetto al 2024, in cui la data cadeva il primo agosto, l’anticipo indica un ulteriore peggioramento.
Un consumo insostenibile
Attualmente la popolazione globale consuma risorse naturali come se avessimo a disposizione 1,8 pianeti Terra. Le emissioni di CO2 eccedono la capacità di assorbimento della biosfera, mentre si sfruttano più acqua, pesci, alberi e suoli di quanti se ne possano rigenerare. Questo squilibrio provoca crisi ambientali sempre più gravi: degrado del suolo, deforestazione, scomparsa di specie, eventi climatici estremi.
Un debito ecologico senza precedenti
Dal 1970 a oggi, la data dell’Overshoot si è spostata da fine dicembre a luglio. Questo significa che, in oltre cinquant’anni, l’umanità ha accumulato un debito ecologico equivalente a 22 anni. Ripagare questo debito è quasi impossibile, anche perché la capacità rigenerativa della Terra è già stata compromessa da danni irreversibili: foreste cancellate, mari impoveriti, ghiacciai scomparsi.
Le conseguenze globali
Il superamento dei limiti ecologici alimenta l’insicurezza alimentare, sanitaria ed energetica, innescando conflitti e stagnazione economica. Le comunità più vulnerabili sono le prime a subire le conseguenze della scarsità di risorse. Le regioni del mondo non preparate a questa emergenza affrontano rischi crescenti, mentre il capitale naturale si impoverisce irrimediabilmente.
Invertire la rotta è possibile
Il WWF lancia un appello urgente con la campagna Our Future, invitando a un cambio di paradigma per vivere entro i limiti di un solo Pianeta. Secondo le stime, sarebbe necessario ridurre del 60% l’attuale impronta ecologica per far coincidere l’Overshoot Day con la fine dell’anno. Questo obiettivo richiede azioni concrete in cinque settori strategici: energia, economia circolare, alimentazione, mobilità e governance.
Soluzioni a portata di mano
Ridurre del 50% le emissioni di CO2 farebbe slittare la data di 93 giorni; dimezzare il consumo globale di carne guadagnerebbe 17 giorni; fermare la deforestazione, 8 giorni. Ogni scelta individuale e collettiva ha un impatto misurabile. Cambiare abitudini non è più una questione etica, ma una strategia di sopravvivenza.
