Zelensky vede Trump: il piano di pace alla prova dopo l’attacco su Kiev

In Florida il primo faccia a faccia da ottobre mentre Mosca intensifica i raid

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Il presidente ucraino incontra Trump a Mar-a-Lago per cercare l’appoggio Usa a una proposta in 20 punti. L’iniziativa arriva dopo un massiccio attacco russo su Kiev e senza l’assenso del Cremlino

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky incontra oggi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nella residenza di Mar-a-Lago, con l’obiettivo di ottenere il via libera americano a una nuova proposta per porre fine al conflitto con la Russia. Si tratta del primo incontro di persona tra i due leader da ottobre, dopo mesi di rapporti complessi e negoziati condotti a distanza.

Il piano in 20 punti

Al centro dei colloqui c’è un piano articolato in 20 punti, frutto di settimane di trattative tra Washington e Kiev. La proposta, che al momento non ha l’approvazione di Mosca, ipotizza la fine delle ostilità lungo le attuali linee del fronte e l’istituzione di zone cuscinetto smilitarizzate. Un passaggio delicato riguarda la possibilità che l’Ucraina ritiri parte delle proprie truppe da alcune aree orientali, riconoscendo di fatto la necessità di concessioni territoriali, pur senza accettare il ritiro dal 20 per cento della regione di Donetsk ancora sotto controllo ucraino.

L’attacco russo e la risposta di Kiev

L’incontro arriva all’indomani di un massiccio attacco russo con missili e droni su Kiev. Zelensky ha definito il raid “la risposta della Russia ai nostri sforzi di pace”, accusando apertamente Vladimir Putin di non avere alcuna reale intenzione di negoziare. Durante una sosta in Canada, il leader ucraino ha detto di sperare che i colloqui con Trump siano “molto costruttivi”, sottolineando come l’ultima offensiva abbia chiarito le reali posizioni del Cremlino.

Il fronte occidentale

Il sostegno internazionale resta un elemento chiave della strategia di Kiev. Il governo canadese, al termine dei colloqui con Zelensky, ha annunciato un nuovo impegno da 1,8 miliardi di dollari per la ricostruzione dell’Ucraina. Nella giornata di ieri il presidente ucraino ha inoltre partecipato a una conference call con i leader europei, che secondo il cancelliere tedesco Friedrich Merz hanno garantito pieno appoggio agli sforzi di pace.

La posizione europea

Alla riunione hanno preso parte anche i vertici dell’Unione europea, Ursula von der Leyen e Antonio Costa, ribadendo che il sostegno dell’UE a Kiev non verrà meno e promettendo nuove pressioni diplomatiche sul Cremlino. Mosca, dal canto suo, ha accusato l’Ucraina e i partner europei di aver tentato di affossare un precedente piano di mediazione promosso dagli Stati Uniti.

L’incognita Trump

Trump non si è ancora espresso ufficialmente sulla nuova proposta. “Zelensky non ha nulla finché non lo approvo”, ha dichiarato il presidente americano in un’intervista, rimarcando il ruolo centrale di Washington nel processo. Il conflitto ucraino, insieme alla crisi a Gaza, è uno dei pilastri del suo secondo mandato, che Trump ama definire da “presidente di pace”. Ma la guerra, ha ammesso più volte, si sta rivelando molto più difficile da chiudere del previsto.