La guerra in Ucraina è al giorno numero novantotto: i combattimenti proseguono in particolare nel Donbass e la battaglia si è intensificata lungo le strade della città di Severodonetsk. Intanto, mentre si attende una svolta per i negoziati di pace, Kiev potrà contare ancora sul supporto dei paesi partner. Il presidente Usa Joe Biden ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno all'Ucraina sistemi missilistici "più avanzati". "L'obiettivo dell'America è semplice: vogliamo vedere un'Ucraina democratica, indipendente, sovrana e prospera con i mezzi per scoraggiare e difendersi da ulteriori aggressioni", ha detto Biden in un intervento sul New York Times. "Ci siamo mossi rapidamente - ha spiegato - per inviare all'Ucraina una quantità significativa di armi e munizioni in modo che possa combattere sul campo di battaglia ed essere nella posizione più forte possibile al tavolo dei negoziati. Ecco perchè ho deciso - ha aggiunto - che forniremo agli ucraini sistemi missilistici e munizioni più avanzati che consentiranno loro di colpire con maggiore precisione obiettivi chiave sul campo di battaglia in Ucraina".
Il presidente statunitense ha ribadito la sua posizione. "Non cerchiamo - ha affermato - una guerra tra Nato e Russia. Per quanto non sia d'accordo con Putin e trovi le sue azioni un oltraggio, gli Stati Uniti non cercheranno di determinare la sua estromissione da Mosca. Finchè gli Stati Uniti o i nostri alleati non saranno attaccati - ha continuato -, non saremo direttamente coinvolti in questo conflitto, nè inviando truppe americane a combattere in Ucraina nè attaccando le forze russe. Non stiamo incoraggiando o consentendo all'Ucraina di colpire oltre i suoi confini. Non vogliamo prolungare la guerra solo per infliggere dolore alla Russia". C'è anche il timore per un possibile uso di armi nucleari. Biden ha spiegato che al momento non c'è "alcuna indicazione che la Russia abbia intenzione di usare armi nucleari in Ucraina" ma ha chiarito:
"Qualsiasi uso di armi nucleari in questo conflitto su qualsiasi scala sarebbe completamente inaccettabile per noi così come per il resto del mondo e comporterebbe gravi conseguenze".
Intanto la guerra nel paese prosegue, in particolare nel Donbass. "La situazione è molto difficile", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista a Newsmax. "Stiamo perdendo - ha continuato - 60-100 soldati al giorno uccisi in combattimento e qualcosa come 500 persone ferite". Zelensky, però, non intende cedere. "Non siamo pronti a cedere nessuno dei nostri territori, perchè i nostri territori - ha detto - sono i nostri territori: è la nostra indipendenza, la nostra sovranità. Questo è il problema".
I combattimenti nella città di Severodonetsk sono ancora intensi. Sergiy Gaidai, capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk, secondo quanto riporta la Cnn, ha riferito che i russi proseguono con l'assalto sulla città "consolidandosi nel centro di Severodonetsk, mentre continuano a distruggere infrastrutture e strutture industriali". Secondo l'intelligence britannica, negli ultimi due giorni "i combattimenti si sono intensificati nelle strade di Severdonetsk, con le forze russe che si sono avvicinate al centro della città". "Più della metà della città è probabilmente ora occupata dalle forze russe, compresi i combattenti ceceni", spiega l'intelligence di Londra nell'ultimo aggiornamento diffuso dalla Difesa del Regno Unito. Oltre al Donbass, aggiunge, la Russia "continua a condurre attacchi missilistici a lungo raggio contro le infrastrutture" dell'Ucraina. (Italpress)