Alluvione a Napoli, cittadini costretti a spalare il fango per uscire di casa

Allagamenti e disagi a Scampia e nell’area Nord della città

alluvione a napoli cittadini costretti a spalare il fango per uscire di casa

Borrelli (Europa Verde): “Situazione critica determinata da eventi sempre più estremi e da cattiva manutenzione.” I residenti: “Un mare di acqua e fango nelle nostre case”

Napoli.  

Pesanti danni sono stati registrati in alcuni quartieri di Napoli in seguito all’alluvione di questa notte. A Pianura, in Via Comunale Pianura Marano, pochi minuti di pioggia sono bastati a causare un vero proprio allagamento della strada con i cittadini costretti a spalare il fango per uscire dalle abitazioni. Tantissime le segnalazioni e le testimonianze dei cittadini.

“Dopo l’alluvione in strada si è formato un vero e proprio lago – ha affermato V.R. residente in via Pianura Marano insieme ad altri cittadini. Le fogne non ce la fanno ad assorbire l’acqua in questa strada dove, peraltro, si convoglia l’acqua proveniente dai Camaldoli con problemi serissimi per viabilità e per noi residenti. Si è formato  uno strato di fango di 5/6 centimetri e chi vive sottoposto alla strada si vede entrare in casa una massa di acqua e terra. Abbiamo fatto tante segnalazioni per pulire caditoie e tombini sia al Comune che ai Vigili del Fuoco ma non è successo niente. Nessuno interviene e la situazione peggiora di anno in anno”.

Stesse immagini nell’area Nord della città dove si sono registrati diversi allagamenti tra Viale della Resistenza, Via Ghisleri, e alla rotonda di via Bakú, dove diverse automobili hanno trovato estrema difficoltà nel proseguire lungo queste strade.

“Ci troviamo di fronte a una catastrofe annunciata – dichiara il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli – le cui cause sono diverse e principalmente da riscontrare nella mancanza di manutenzione, abusivismo edilizio e nei roghi delle aree verdi spesso causati dall’uomo come recentemente avvenuto nell'Oasi degli Astroni. La mano dell’uomo, specie per ciò che riguarda i cambiamenti climatici, sta mettendo in seria crisi gli equilibri delle nostre città compromettendo definitivamente il deflusso e l’assorbimento delle acque. Il resto la fa la carenza di manutenzione di tombini e caditoie oramai otturati in gran parte della città. Occorre un Piano urgente per il sottosuolo per evitare, con l’approssimarsi di eventi temporaleschi sempre più straordinari, nuove pericolosissime emergenze”.