A Castellammare la "strage degli ippocastani" incombe sulla reggia di Quisisana

Denuncia del WWF Terre del Tirreno: così si distrugge un patrimonio arboreo storico e centenario

a castellammare la strage degli ippocastani incombe sulla reggia di quisisana

Il progetto approvato dall'ex amministrazione del sindaco Gaetano Cimmino è stato finanziato dalla Regione Campania con 2 milioni di euro e oggi viene realizzato dai commissari prefettizi

Castellammare di Stabia.  

A ragione la si può definire la "strage degli ippocastani" quella che incombe sui filari di alberi del viale storico di Quisisana se sarà realizzato il progetto di riqualificazione della zona redatto dal Comune e finanziato con 2 milioni di euro dalla Regione Campania.

Un campanello d'allarme sulle conseguenze di questo'opera l'ha suonato l'Associazione WWF Terre del Tirreno che, allarmata, denuncia l'imminente abbattimento dei secolari ippocastani superstiti che danno il nome al viale di ingresso alla Reggia.
L'amministrazione comunale e il Parco Regionale dei Monti Lattari, che a seguito di valutazione di incidenza richiesta in area SIC ha rilasciato il nulla osta per il taglio, ritengono che l'eliminazione di 40 alberi storici e centenari (residui di un impianto originario di circa 90), e la successiva sostituzione con nuovi alberi giovani, sia ad "impatto zero" per le componenti ecosistemiche del sito protetto e costituisca un'occasione importante per sfruttare a pieno le potenzialità turistiche dell'area.

Il WWF contesta l'analisi del Comune e del Parco dei Monti Lattari

Questa l'analisi è contestata dal WWF che, avendo fatto richiesta di accesso agli atti, ha potuto esaminare il corposo dossier progettuale. Secondo la perizia redatta dall'agronomo Giuseppe Colangelo "...appena 6 esemplari non rispettano i "criteri di sicurezza" ma suggerisce nelle conclusioni "per ragioni di ordine tecnico ed economico" l'abbattimento di tutti gli alberi storici di ippocastano".
"Il WWF ritiene non condivisibile l'approccio alla problematica - spiega Claudio D'Esposito presidente dell'Associazione ambientalista - attestare che l'abbattimento di 40 alberi secolari, vecchi, potati male e quindi da tenere d'occhio, sia auspicabile e abbia impatto zero sul sito e che l'espianto e il reimpianto di nuovi alberi sia nel bilancio complessivo positivo è assurdo e denota che siamo anni luce lontani da quella che dovrebbe essere un corretto approccio di tutela ecosistemico di un Parco Naturale!
Si parla tanto di alberi storici e monumentali: quando li troviamo, sopravvissuti a tutto e a tutti, c'è sempre "l'esperto" di turno che attesta che sono malati, vecchi, marcescenti con cavità, ecc... e quindi da abbattere".

Gli alberi avevano subito l'attacco di un fungo

Gli ippocastani "condannati a morte" erano stati colpiti da un fungo, il guignardia aesculi, che causa l'antracnosi dell'ippocastano e che li faceva apparire pressoché defogliati in piena estate, patologia assolutamente curabile.
Il viale degli ippocastani è stato percorso da re, imperatori, nobili, letterati, tra cui Carlo I d'Angiò, Carlo di Borbone, Ferdinando II, Libero Bovio, Giacinto Gigante e molti altri, rischia ora di scomparire per sempre a suon di motoseghe!
"In tanti si sono chiesti negli anni cosa si aspettasse a prendersi cura di quel viale storico e leggendario - sottolinea D'Esposito - la risposta è arrivata con i soldi messi a disposizione dalla Regione Campania e con la soluzione risolutiva di abbattimento di tutti gli alberi".

Un progetto dell'ex amministrazione Cimmino per favorire il turismo

Il progetto è stato affidato ad una ditta di Milano che ha presentato l'offerta economicamente più vantaggiosa. L’obiettivo dell’ex amministrazione stabiese guidata dal sindaco Cimmino era quello di restituire dignità a tutta l’area adiacente al nuovo Museo intitolato a Libero d’Orsi così da favorire e incrementare il turismo, oggi i commissari prefettizi che sovrintendono all'amministrazione a seguito dello scioglimento hanno dato il via all'operazione.