De Magistris si salva, respinta la mozione di sfiducia

La maggioranza, pur esprimendo disagio tiene in consiglio. 22 voti contrari e 14 favorevoli

Napoli.  

Nessun colpo di scena al Consiglio Comunale partenopeo, il sindaco di Napoli si salva, non passa la mozione di sfiducia presentata dei consiglieri di minoranza. Dopo le tempeste che si sono scatenate in queste settimane nella maggioranza arancione, tra audio dei congiurati e rimpasti di giunta, il sindaco riesce a tenere salda la sua posizione al governo sella città. 

Dopo una lunga discussione, con interventi duri nei conforti del sindaco che sono arrivati anche dai consiglieri di maggioranza, La mozione è stata respinta con 22 voti contrari e 14 voti favorevoli, il sindaco non ha partecipato alla votazione. 

Forte la critica che si è alzata dalle fila della maggioranza. 

Laura Bismuto, consigliera comunale di maggioranza del gruppo demA, ha detto di non aver “compreso alcune scelte, non posso dire di non condividerle perché purtroppo di condivisione ce ne è poca così come c'è poco dialogo sia nella maggioranza che con le opposizioni. La città è al collasso e tutti siamo chiamati a fare qualcosa.” 

Maria Caniglia, componente della maggioranza eletta con la lista “Sfasteriti” rivolgendosi al sindaco ha ricordato che “Tre anni fa ho visto nella possibilità di sostenerla e di farla eleggere una straordinaria opportunità di vedere realizzato il sogno di vedere ascoltate le persone più umili, una fascia di città che è stata molto considerata durante la competizione elettorale ma a cui poi non è stata data voce n'è ascolto. Noi non crediamo in un secondo tempo ma crediamo nella lealtà, nella correttezza e nella parola data, valori forse non indispensabili nei gioco della politica. Tuttavia non spetta a noi oggi giudicarti ma spetta solo agli elettori valutare se il tuo operato è stato coerente con la parola data". 

Anche Marco Gaudini, consigliere dei Verdi, tra i “congiurati” registrati nelle conversazioni rese pubbliche, ha voluto sottolineare il momento difficile ma ha espresso la sua piena fiducia “nell'uomo de Magistris prima ancora che nel politico- sottolineato che - Questa sfiducia è strumentale e la respingimo e non perché ci sono accordi e accordini”.

Critiche e attacchi sono state espresse anche da da Nino Simeone de gruppo Agorà è da Fulvio Frezza eletto nella lista de Magistris sindaco.

Il Sindaco ha voluto rispondere a Mara Carfagna che oggi in consiglio lo aveva accusato di essere attaccato alla poltrona, affermando di non consentire “a nessuno di dire che sono attaccato alla poltrona. Se così fosse mi sarei candidato alle Politiche, alle Europee o alle Regionali. Vorrei ricordare che ho rinunciato alla poltrona a tempo indeterminato nella magistratura da cui mi sono dimesso rinunciando allo stipendio e alla pensione. Io rispetto e stimo Carfagna - ha aggiunto - che ricordo ha due poltrone e qui in Consiglio non viene quasi mai''.

Nella sua replica in aula il sindaco ha risposto con durezza alle opposizioni. 

“Se siete così bravi vincerete le elezioni - ha detto de Magistris - vi devo dare una brutta notizia. Oggi mi avete caricato a pallettoni e io metterò tutto il mio sangue e le mie energie per far in modo che il prossimo sindaco non venga dai banchi di questa opposizione da cui sono atterrito. Io non penso affatto alla carriera personale ma esclusivamente alla città e infatti abbiamo una visione di città ed anche la visione di un progetto politico e saremo in campo per la città e per il Paese sia per arginare le destre eversive sia perché siamo contro quella politica che guarda al compromesso morale perché noi facciamo politica solo per passione e amore di Napoli. Dipingere Napoli come una città allo sbando non è corretto. Se fossi stato un altro “De”- chiaro il riferimento al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca - avrei preso gli oltre 400 milioni della città metropolitana e avrei deciso da solo come utilizzarli e a chi destinarli e invece tutto è stato deciso con il coinvolgimento dei sindaci dell'area metropolitana''.

I numeri per sfiduciare de Magistris non c’erano e non ci sono stati oggi. Ora, dopo mesi di debolezza il sindaco di Napoli potrà contare su questa votazione per riorganizzare una maggioranza che nonostante la tenuta ha dimostrato in diversi componenti disagi e stanchezza. Molti infatti i consiglieri arancioni che hanno chiesto maggior dialogo tra consiglio e giunta e maggiore ascolto sui problemi concreti dei napoletani.