Botte e insulti ai prof. Don Aniello: La scuola è sola VIDEO

Il prete anticamorra invita le famiglie a collaborare

Avellino.  

 

di Siep

Sempre più casi di studenti bulli in Italia che minacciano, insultato, colpiscono i prof. Spunta un nuovo video di bullismo nei confronti del professore dell'istituto tecnicoà. Dopo le immagini in cui uno studente urlava al docente di italiano e storia di «mettergli 6 e non farlo incazzare» ora dei cartoni della spazzatura vengono svuotati sulla cattedra del professore tra insulti e parolacce. Un video che invita tutti a riflettere. Oggi un incontro importante ad Avellino per riflettere sul caso, sulla società e sulle devianze.

Don Aniello Manganiello questa mattina ha incontrato gli alunni della scuola media Cocchia di Avellino in occasione delle premiazioni delle olimpiadi di matematica. Il prete anticamorra ha parlato ai giovani di legalità ed educazione comportamentale e il ruolo importantissimo della famiglia. (guarda il servizio tg di 696 tv di Paola Iandolo)

«Bisogna seguire i ragazzi soprattutto nell’età adolescenziale  - ha detto - quando avviene lo sganciamento dalla famiglia di origine per unirsi in un’altra dimensione, che è quella degli amici, del gruppo.

E’ importante che la comunità, la scuola la famiglia, le istituzioni, le chiese facciano alleanza per aiutare i ragazzi in questo impegno di crescita - ha precisato -. E gli esiti di un percorso di crescita saranno positivi solo se ci sono le regole».

Don Aniello ha fatto un passaggio al caso di Nico Marra, morto dopo una serata in discoteca in condizioni ancora poco chiare. Don Aniello ha spiegato come in situazioni così delicate, come quelle dei giovani, ogni famiglia deve fare la sua parte. «La famiglia ha le sue responsabilità - ha detto parlando in generale dei figli che spesso si lasciando andare all’alcol e alle droghe -  ma spesso non non si fa aiutare, vive il suo delirio di onnipotenza nei confronti dei figli a cui danno la massima libertà, perché spesso vengono meno le regole, la famiglia pensa di avere in mano tutte le strategie e gli antidoti per accompagnare i figli nel percorso di crescita, ma non sempre è così».

E poi un  accenno al bullismo e alle violenze a scuola.

«Oggi al 90 per cento i genitori sono dalla parte dei figli e non da quella dei professori. E se i prof reagiscono, apriti cielo! (e prende ad esempio il caso dell’alunno di Lucca che aggredisce il professore), è un Paese vergogna, che sta lasciando spazio alla peggiore deriva comportamentale. Lo Stato è assente con le sue leggi, la scuola è sola e la famiglia giustifica troppo spesso i figli. C’è un buonismo eccessivo che non educa, anzi peggiora ancora di più la situazione».