Valle del Sabato, "Basta veleni": scatta la nuova petizione

Da Prata Principato Ultra appello alla chiusura della fabbrica di Arcella

Il sindaco Tropeano: situazione sotto attento controllo, basta accuse inutili. Serve dialogo e lavoro interforze

Prata di Principato Ultra.  

La realizzazione di un impianto per il trattamento e la trasformazione del piombo in una zona che ha già pagato il prezzo altissimo della fabbrica dei Veleni prima, del sito di compostaggio Stir rifiuti poi. Come se le fabbriche, poi, non bastassero a corona del quartiere a rendere invivibile la vita per i residenti di Rione Ferrovia e della Valle del Sabato.  La petizione popolare promossa dal parroco don Luigi Di Blasi e dall’ex consigliere comunale Alberto Bilotta ha fatto breccia in poche ore: in molti sono pronti alla mobilitazione, che sarà sostenuta dall’associazione ambientalista «Salviamo la Valle del Sabato». Poche ore dopo di petizione ne arriva anche una seconda direttamente da Prata Principato Ultra per ottenere la sospensione dell’attività della Novolegno. Parte da un comitato di cittadini per chiedere il blocco e la riconversione dell’azienda presente nell’area industriale di Arcella di Montefredane. 

Intanto per sabato mattina i residenti sono pronti per la manifestazione di protesta indetta a Piazza Libertà in attesa che il progetto industriale per la realizzazione del sito di smaltimento dei rifiuti sia discusso nella conferenza dei servizi, in programma a fine mese, tra i rappresentanti istituzionali di Regione, Provincia e Comune. E in piazza ci saranno anche i cittadini esasperati dei comuni vicini alle fabbriche, a partire da quella per cui chiedono l’immediata riconversione. Tornando alla Fonderia il progetto prevede l’impianto che dovrebbe produrre munizioni, prevede un opificio di 182 metri quadrati in un’area di 18mila, qui avverrebbe la ricezione degli scarti di metallo, lo stoccaggio e il recupero. Questo sarà l’impianto contro cui si marcerà in piazza Libertà sabato. Intanto a Prata i promotori dell’iniziativa sollecitano – attraverso un documento che sarà inviato al Ministro dell’ambiente Sergio Costa, al Prefetto di Avellino, Maria Tirone, al Procuratore Rosario Cantelmo e al comandante dei Noe di Salerno – di «intervenire immediatamente per sospendere qualsiasi attività dell’insediamento legato alla presenza di fumo, rumore intenso e inquinamento odorigeno, con emissione di decreto di sequestro preventivo per la tu- tela della pubblica incolumità».

Sul social è comparso un gruppo in cui sono state raccolte foto e commenti a corredo.

Secondo i promotori della petizione l’insediamento produttivo «mette in serio pericolo la salute di soggetti a rischio come bambini, anziani e donne in gravidanza».

Ma se da un lato i promotori chiedono misure drastiche per la fabbrica, non sembrano valutare la questione occupazionale. I blocco delle attività metterebbe a rischio il lavoro per circa cento lavoratori. 

Dal canto suo il primo cittadino di Montefredane Valentino Tropeano replica :«La denuncia formula accuse gravi – evidenzia - che mettono in discussione anche quanto fatto da me come sindaco e anche dagli entri preposti a vigilare, controllare e segnalare eventuali problematiche per la pubblica e la privata incolumità. La situazione ambientale della zona è sotto controllo.Ci sono tavoli costanti per valutare l’impatto sulla ambiente della fabbrica e non solo». Insomma, il sindaco Tropeano ancora una volta invita amministratori e sindaci al dialogo e confronto. A nulla, secondo Tropeano, serve accusare e puntare il dito contro l’una o l’altra questione. Per la Valle del Sabato servirebbe, dunque, una visione complessiva e armonica di ogni aspetto.