Cura Sla, Spitaleri: patto Moscati-Asl per assistere i malati

Ricercatori, associazioni e medici a confronto. Presentato Pdta. Il primario: svolta decisiva

Avellino.  

Una equipe multidisciplinare in azione per assistere i malati di Sla. L'ospedale Moscati garantirà grazie al nuovo Pdta firmato con l'azienda sanitaria locale, annuncia la presa in carico dei pazienti nel difficile percorso, dalla diagnosi alla assistenza. 

Un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) sulla Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) condiviso da Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” e Asl Avellino garantirà ai soggetti affetti dalla grave malattia neurodegenerativa progressiva sia un approccio di cura multidisciplinare al momento del ricovero che una continuità assistenziale sul territorio, l’Azienda Ospedaliera e Sanitaria hanno definito un percorso di completa presa in carico del paziente. Il Pdta Sla è stato presentato e illustrato nel convegno organizzato dal Direttore f.f. dell’Unità Operativa di Neurologia dell’Azienda “Moscati”, Daniele Spitaleri. L’evento “Pdta Sla: è possibile l’integrazione ospedale-territorio?” ha presentato il progetto, prezioso e importante per i malati e per le loro famiglie, alle prese con un percorso di vita e malattia tanto difficile quanto articolato.  Diversi  glispecialisti che, ciascuno per le proprie competenze, andranno a ricoprire un preciso ruolo all’interno del percorso, come il neurologo, lo pneumologo, il gastroenterologo, il rianimatore, il fisiatra.Un convegno, un annuncio di grande progresso per i livelli e qualità di assistenza. "Al centro c'è sempre il malato, che potremo assistere in gruppo, con il contributo attivo e integrato tra medici diversi per competenze - spiega Spitaleri -. Integrare tutte le attenzioni sarà la svolta per garantire soluzioni di assistenza integrata, anche a casa per le famiglie che cercano e troveranno nuovi percorsi più efficaci di assistenza, grazie all'intesa con l'azienda sanitaria". 

"E' stato fatto e si continua a compiere un enorme sforzo sulla ricerca scientifica sulla Sla - spiega la dottoressa Troisi, ricercatrice dell'Università Vanvitelli di Napoli -. Si cercano  nuove terapie efficaci ricerche genetiche e l'applicazione di oligonucleoadditive antisenso. Ma si tratta di sperimentazioni per cui serve tempo e studio". Anna Marra responsabile dell'Asl per le cure domiciliari ha precisato come la migliore e precisa integrazione tra i vari attori, ospedale, azienda e associazioni, possa e finalmente riuscirà a garantire una qualità della vita migliore per malati e famiglie.

Pina Esposito, vicepresidente nazionale Aisla, ricorda come le associazioni da tempo invochino maggiore assistenza della sanità pubblica per fornire aiuto e sostegno, per garantire efficacia nel percorso di cura.