Aquilonia, Todisco chiama la Regione sul futuro urbanistico

La questione è quella delle 6 casette antisismiche

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Aquilonia.  

Nel pomeriggio del 28 dicembre il consigliere regionale Francesco Todisco, delegato del Presidente della Regione Campania per la programmazione delle aree interne, ha incontrato una delegazione del comitato civico PALAZZINE BENE COMUNE.

La finalità dell’incontro richiesto dal comitato al delegato regionale in visita presso la comunità altirpina, è quella di fare il punto della vertenza apertasi ad Aquilonia due anni or sono a seguito della deliberazione di demolizione, emessa dall’amministrazione di Giancarlo De Vito, dell’ultima testimonianza del tessuto urbano storico di Aquilonia, rappresentato dalle 6 “casette” asismiche e per cui lo stesso Todisco aveva già da subito espresso solidarietà sottoscrivendo l’appello del comitato.

Il comitato, appresa notizia della deliberazione di demolizione del 2017, infatti, produsse immediatamente segnalazione rivolta alla locale Soprintendenza, (per cui ricevette immediato positivo riscontro), ed una Appello a cui cittadini, rappresentanti della cultura e della politica diedero ampio riscontro. Ci si predispone con questo incontro a fare un ulteriore passo in avanti nel confronto cittadini- pubblica amministrazione, portando la questione all’attenzione della politica regionale, proponendo l’attivazione di un percorso partecipato di rigenerazione urbana, supportato dagli stessi uffici regionali e dai referenti politici competenti.

A conclusione dell’incontro Todisco suggerisce di approfondire la vertenza negli uffici regionali preposti e con l’Interlocuzione dell’assessore all’urbanistica arch. Bruno Discepolo per valutare assieme come incardinare le questioni del riuso e della rigenerazione con lo stato normativo vigente (Piano regolatore generale del 1983, Piano di recupero decaduto nel 2000, Piano Urbanistico Comunale adottato nel 2013 e mai approvato in consiglio comunale ) tentando, integrandosi con le attività promosse dallo stesso Todisco, di descrivere orizzonti di rigenerazione sostenibili, condivisi, proattivi per le attività artigianali, per i servizi alla cittadinanza, per la tutela del patrimonio storico architettonico.