"Dopo 41 giorni di quarantena ho sconfitto il Coronavirus"

Il lieto fine per Giacomo Corbisiero uno dei primi irpini risultato positivo al Covid

dopo 41 giorni di quarantena ho sconfitto il coronavirus

E' rimasto isolato

Lauro.  

"Da oggi, ufficialmente, sono un paziente guarito dal Covid19". Sono parole cariche di emozione quelle di Giacomo Corbisiero, irpino rimasto isolato a Codogno nella piccola Wuhan d'Italia, per 41 giorni, in lotta contro il virus che ha fermato il mondo intero. Ha sconfitto il Covid-19. Lo confermano i vari tamponi a cui è stato sottoposto, dopo un lungo percorso di cura, che Giacomo Corbisiero ha affrontato da solo, nella sua casa di Codogno.

"Ho sconfitto l'ospite invisibile - spiega -. E' venuto il tempo di ricordarci che siamo piccoli e fragili e abbiamo bisogno di stringerci. Rieduchiamo(ci) alla speranza, alla solidarietà, alla responsabilità e all'abbraccio con il genere umano tutto".

In questi giorni di isolamento il docente di Lauro,  ha raccontato la sua quarantena e la sua sfida al Coronavirus nel comune focolaio, uno dei comuni della zona rossa, in cui da oltre un mese le persone vivono confinate nelle proprie case.

Giacomo Corbisiero, 37 anni, fa l’educatore all’Itas «Tosi» di Codogno ed è sottoposto a quarantena nella sua casa lodigiana per 41 lunghi giorni. "Dal 23 febbraio la mia vita è cambiata - spiega -. Sono stti giorni lunghi, difficili, ma sono trascorsi. La sensazione più bella che ho provato oggi quando ho avuto il responso del test? Poter uscire, fare la spesa, guardare il cielo, sentire il sole sulla pelle. E poi andare al market e comprare finalmente quello tutto quello che mi serviva".

“Non mi sono sentito mai solo racconta”. Ogni giorno centinaia le manifestazioni di vicinanza che gli sono arrivate dalla sua terra e dai suoi amici e vicini in terra lombarda, che sono riusciti comunque a fornirgli cibo e medicinali.

«Ci sono stati giorni interminabili e difficili - spiega -. Come l’attesa per poter fare il tampone, ad esempio. Oppure quei giorni in cui la febbre arrivava altissimi. Ma si supera tutto. -. Questa quarantena mi è servita per riordinare una parte di me stesso. Serve per imparare a vivere guidato dalla speranza e non dalle paure e dai timori. Serve per ritrovarsi più umano, più solidale. Migliore, insomma".