Lauro, cade la giunta Bossone: la nota di 3 consiglieri

In 7 hanno firmato le dimissioni: lunga lettera dei consiglieri Boglione, Graziano e Schito

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Lauro.  

Dimissioni di 7 consiglieri, di cui 3 di maggioranza, e cade la giunta Bossone nel Comune di Lauro. In mattinata, i consiglieri di maggioranza, il vice sindaco Rossano Sergio Boglione, l'assessore agli affari sociali, vivibilità, sanità, emigrazione e immigrazione, Giuseppe Graziano, e Lulania Schito, hanno sottoscritto una lunga nota: "Sentiamo il dovere di rappresentare ai cittadini di Lauro, unici interlocutori a cui avvertiamo la necessità di dare conto della nostra iniziativa, le ragioni che ci hanno portato a rassegnare le dimissioni e determinare la fine anticipata di una consiliatura in una fase anche delicata come quella pandemica. - si legge nel comunicato - Una scelta che non è stata facile, anche alla luce dell’ampio consenso che ci è stato riconosciuto alle amministrative del 2018. La nostra decisione non nasce all’improvviso e arriva dopo il segnale che avevamo lanciato lo scorso otto aprile, rassegnando le dimissioni dall’esecutivo. Ci saremmo aspettati un’inversione di rotta, un momento di riflessione, abbiamo invece dovuto registrare una pericolosa involuzione a cui non c’era altro rimedio della decisione che nostro malgrado abbiamo dovuto assumere. Avevamo sperato che Lauro potesse recuperare il ruolo centrale, che la nostra comunità ha sempre esercitato nel Vallo e invece abbiamo registrato l’isolamento istituzionale totale. La scelta è stata quella di porre fine ad un clima di veleno che da mesi opprimeva Lauro. Anche qui ci saremmo attesi almeno un mea culpa da parte dell’unico vero responsabile di questa grave vicenda. Invece ancora accuse e ricostruzioni insensate e fantasiose, che offendono l’intelligenza dei cittadini di Lauro e sono l’ennesima dimostrazione che non si vuole prendere atto dei veri motivi del fallimento amministrativo. Nelle ultime ore ci sembra di rivivere una famosa favola di Esopo. Quella del lupo e dell’agnello, il primo in cima al fiume che accusava l’altro di voler intorbidire le acque. Una provocazione in cui non cadremo, perché il nostro interesse è portare serenità in questo paese, già troppo lacerato da una politica che risponde solo al pensiero unico e ai desiderata di una sola persona. Chiediamo all’ex sindaco di fare un esame di coscienza e rendersi conto, almeno una volta nella sua vita, di quelle che sono le sue uniche responsabilità".