Avellino. Senza stipendio 4 medici no vax dell'Asl: segreti nomi e reparti

Focolaio costringe una intera classe del liceo scientifico alla quarantesa. Casi ad Atripalda

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Avellino.  

Sono quattro i medici di Avellino assunti presso l'Asl di via degli Imbimbo sospesi dallo stipendio perché irriducibili no vax. Il provvedimento da parte della direzione generale fa seguito alle norme varate dal governo e rese esecutive dopo il voto alla Camera. I cinque professionisti, si suppone in servizio perché utili a curare le persone, dunque, hanno continuato a effettuare visite pur non avendo provveduto a sottoporsi alle vaccinazioni, cui tutti i sanitari (per obbligo) erano tenuti.

Non è dato sapere questi cinque medici in quale distretto e in quale specialità abbiano continuato a prestare servizio. Loro sono tutelati dalla privacy. I pazienti che si sono ritrovati ad averci a che fare no. A questi medici, cui tardivamente ha prestato attenzione la direzione dell'Asl (è un anno che ci sono elechi di chi fa le vaccinazioni), dovrebbe pensare l'Ordine, con provvedimenti disciplinari. Ma anche in questo caso tutti si voltano a guardare dall'altra parte.

Il virus, a quanto pare, è molto lontano dall'essere sconfitto. Di queste ore la notizia che una intera classe del liceo scientifico sia finita in quarantena. Molto male visto che sono soltanto cinque i giorni effettivi dalla riapertura delle scuole. Apprendendo di piccoli focolai anche presso istituti scolastici primari ad Atripalda, poi, la valutazione sull'importanza di procedere con prevenzione, dispositivi di tutela personale e le benedette vaccinazioni torna di primaria importanza.

Di qui il quesito: tenere segreti i nomi dei medici no vax e in attesa che, dopo l'Asl, l'Azienda ospedaliera Moscati prenda provvedimenti a carico dei suoi di medici riluttanti ai protocolli, è tecnicamente possibile? Ovvero, il paziente che si rivolge a una struttura sanitaria pubblica deve essere tutelato preventivamente (consenso informato) dalla circostanza che a curarlo è uno che non si è vaccinato?

A questo non dovrebbero rispondere, anche legalmente, i direttori di Asl, Azienda ospedaliera e Ordine dei Medici?