Steatosi epatica e farmaci ipoglicemizzanti, come evitare la cirrosi epatica

I trattamenti che si basano su tre gruppi di molecole hanno dimostrato un effetto favorevole

steatosi epatica e farmaci ipoglicemizzanti come evitare la cirrosi epatica
Avellino.  

di Attilio Spidalieri*

La steatosi epatica (accumulo di grasso nel fegato) è una patologia sempre più frequentemente diagnosticata nelle popolazioni affette da diabete del tipo 2. Allo stato non vi è un trattamento specifico di questa patologia, che può evolvere verso la cirrosi epatica. I trattamenti che si basano su tre gruppi di molecole, gli inibitori della dipeptil-peptidasi IV (iDPP4), gli agonisti dei recettori del GLP1 (AR-GLP1), e gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (i SGLT2), hanno dimostrato un effetto favorevole sulla riduzione della steatosi epatica. Per conoscere il nome commerciale delle tre molecole in questione i lettori possono rivolgersi al medico curante o al farmacista di riferimento.

L’impiego degli AR-GLP1 si associa ad una riduzione dell’incidenza della steatosi epatica in maniera significativa in rapporto agli iDPP4. Nello stesso tempo gli iSGLT2 riducono egualmente il rischio di steatosi epatica in paragone agli iDPP4. Infine l’impiego degli iSGLT2 o degli AR-GLP1 si associa ad un rischio minore di un aumento delle transaminasi epatiche.

Allo stato, le tre molecole sono dei farmaci prestigiosi e relativamente moderni impiegati nei diabetici per controllare la glicemia.

Aggiungiamo il fatto che gli iSGLT2 vengono impiegati anche nella terapia dello scompenso cardiaco. In conclusione gli iSGLT2 e gli AR-GLP1 riducono l’incidenza della steatosi epatica in una popolazione di diabetici.

*Medico - Endocrinologo