Don Antonio Romano a Ottochannel: "Presto mi sposerò, grazie ai chiusanesi"

Intervista al parroco di Chiusano che ha annunciato di lasciare l'abito talare per amore

Chiusano San Domenico.  

"Sono fiero di voi". Don Antonio Romano, il parroco di Chiusano San Domenico che ieri pomeriggio sul suo profilo facebook ha annunciato di essere innamorato di una donna e per questo di voler lasciare il ministero sacerdotale, ringrazia i suoi ormai ex parrocchiani per gli auguri e gli attestati di stima che gli sono stati rivolti.

"Ho avuto la conferma - scrive in un post - che siete molto più aperti, comprensivi e lungimiranti rispetto a quei pochi bigotti senza cuore che sanno solo condannare o spettegolare. Siete stati un esempio di grande maturità e di sensibilità. Ve ne sarò sempre grato. Farò del mio meglio per continuare ad essere utile per il nostro amato paese". Nell'ottobre scorso, don Antonio aveva comunicato al vescovo della Diocesi  di Avellino monsignor Arturo Aiello, la sua decisione.

Un travaglio interiore, una decisione maturata a lungo e molto sofferta. "Ma non posso tradire la mia natura e andare contro i miei sentimenti" - ha detto don Antonio in una intervista rilasciata per Ottochannel e Ottopagine.it, annunciando che presto, dopo la sentenza della Sacra Rota, si sposerà con la donna che ama. 

Ma don Antonio continuerà a stare dalla parte degli ultimi e di chi soffre. “Continuerò a impegnarmi in una missione laica per i bambini del Burundi, cosa che faccio da sempre con l’associazione “Sulle tracce degli invisibili. Non rinnego la mia fede, la missione svolta, la mia appartenenza alla chiesa, e il servizio prestato nei vari incarichi che mi sono stati affidati al suo interno". 

In paese naturalmente l'argomento divide nei pro e nei contro. La maggior parte comprende il disagio di don Antonio, una scelta difficile e che va rispettata. Ma c'è anche chi non è assolutamente d'accordo e parla di tradimento nei confronti della Chiesa e di Dio.

Per il parroco è il momento che la Chiesa si apra ai preti sposati. “Abbiamo una tale crisi di vocazioni che mezzo prete è sempre meglio che non averne proprio". Ma anche in quel caso non ci saranno ripensamenti: "Sentirei ingabbiata la mia libertà".