Tumore al polmone, le nuove cure al Moscati con immunoterapia 4.0

opzioni di cura per l’80% dei pazienti. Al via terapie cellulari, avatar, e nuove ‘combo’

tumore al polmone le nuove cure al moscati con immunoterapia 4 0

Oggi a Napoli il meeting annuale della Società Campana di Immunoterapia Oncologica (SCITO)

Avellino.  

Presso l'Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino partiranno entro l'anno studi con modelli sperimentali personalizzati di tumore al polmone, che consentiranno di studiare e valutare l'efficacia di singoli farmaci a bersaglio molecolare e gli effetti degli immunoterapici e del "microambiente tumorale", in ogni singolo caso. "Abbiamo la possibilita' di creare organoidi a partire da campioni di tumore prelevati mediante una biopsia del tumore sui pazienti in modo da avere veri e propri avatar della malattia su cui provare e valutare diverse opzioni terapeutiche in modo da arrivare a quella piu' adatta ad ogni singolo caso - spiega Cesare Gridelli, Direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia dell'Azienda Moscati di Avellino -. Utilizzato principalmente come modello per lo studio dei farmaci biologici, mirati a singole mutazioni tumorali, questi avatar ci consentiranno anche di comprendere il funzionamento di terapie immunoterapiche, da sole o in combinazione". Grandi novita' anche su questo fronte. "In uno studio recentemente concluso al Pascale su 22 pazienti con tumore del colon localmente avanzato, confermiamo l'efficacia dell'immunoterapia neoadiuvante, ovvero quella somministrata prima dell'intervento chirurgico. Si tratta di pazienti con tumore con instabilita' dei microsatelliti, presente in circa il 10-15% delle neoplasie localmente avanzate del colon e dello stomaco, che hanno avuto la scomparsa o quasi della malattia - afferma Antonio Avallone, direttore della SC Oncologia Clinica Sperimentale Addome dell'Istituto Nazionale Tumori - IRCCS Fondazione "Pascale" di Napoli -. Risultati simili sono stati riportati anche nei casi di tumore del retto. "Questi dati se confermati con studi piu' ampi potrebbero risparmiare al paziente il bisturi e la radioterapia, con conseguente miglioramento della qualita' della vita - conclude Avallone. E' un buon momento per l'immunoterapia e la Campania si propone di diventare un polo di riferimento nazionale. "Consapevoli dell'eccezionale evoluzione dell'immunoncologia negli ultimi anni, abbiamo accolto la sfida che ci vedra' in prima linea nello sviluppo e nella sperimentazione di nuovi protocolli immunoterapici", conclude Ascierto.