Veleni nel Pd, lo scambio di accuse tra Iacovacci e Russo: siamo alla babele

Il capogruppo attacca: scorretto, si è rimangiato la parola. Russo: io serio, sto con Gengaro

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Avellino.  

Sono in due e riescono anche a litigare. E' il paradosso del Pd di Avellino. In effetti Ettore Iacovacci, il capogruppo dei dem (si è lui, l'autorevole esponente dell'Ugl), e Franco Russo, consigliere comunale, sono gli unici due eletti nel 2019 nelle liste ufficiali del Partito democratico. Gli altri si sono accodati dopo e ora dettano la linea...Non siamo su Scherzi a parte.

Fatto sta che il Pd è finito nel pantano. E i due unici consiglieri comunali ufficialmente eletti nel partito sono stati protagonisti di una lite rispetto al documento firmato dal gruppo consiliare del Pd, dal quale poi Franco Russo ha preso le distanze sostenendo che "la mia posizione è stata strumentalizzata" e che "Antonio Gengaro è un buon candidato".

A stretto giro è arrivata la replica di Iacovacci in una intervista a Otto Channel tv: "Non può dire che la sua posizione è stata strumentalizzata perché il documento gliel'ho letto e a lui andava bene. L'ho pubblicato anche sulla mia pagina facebook. Lui è un professionista, sa leggere e scrivere. Prima ha detto si e dopo 24 ore ha cambiato idea. Evidentemente qualcuno lo ha chiamato ma non può dire che l'abbiamo strumentalizzato. E' uno scorretto e questo gliel'ho detto anche di persona".

Finita qui? Macchè. Il medico Franco Russo non ci sta. E contrattacca. "La mia posizione – dice - è stata strumentalizzata non mi sono rimangiato alcuna parola non posso non essere d'accordo sull'unità ma ho precisato il mio disaccordo sul precedente documento dei consiglieri dem. Sono una persona seria nella vita e nella politica e non sono gestito da nessuno e ribadisco la mia scelta per Antonio Gengaro".

Fin qui la lite. Un fatto è chiaro: nel Pd ormai è una babele e la situazione è sfuggita di mano a tutti. Non solo a chi guida via Tagliamento. Ma anche al partito a Roma.