Il gioco dell'oca del campo largo: dagli alleati sì a Gengaro,il Pd chiede tempo

I dem costretti a fermarsi per un passaggio interno sulla candidatura dell'ex vicesindaco

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Venerdì la nuova riunione del tavolo, sarà l'ultima

Avellino.  

C'era da aspettarselo. Anche la riunione di ieri sera del tavolo del campo largo non ha ufficializzato il nome del candidato sindaco della coalizione. Anzi, ancora una volta sono stati portati all'attenzione degli alleati i malumori dei consiglieri comunali del Pd rispetto alla candidatura di Antonio Gengaro che ha ormai ricevuto il via libera da tutti gli alleati (M5S, Controvento, Sinistra Italiana, Si Può e +Europa) tranne che dal partito di via Tagliamento, di cui l'ex vicesindaco è espressione dell'ala Schlein, oggi maggioritaria a tutti i livelli.

Dopo un confronto dai toni piuttosto aspri si è deciso di dare al Pd la possibilità di effettuare un ulteriore passaggio all'interno del partito per condividere in maniera unitaria il nome di Gengaro. Si prende tempo non è chiaro per quale motivo visto che al tavolo il consigliere Petracca aveva portato due nomi: Pizza e Gengaro. Nel momento in cui gli alleati hanno detto sì a Gengaro perché si torna indietro? Anche l'idea di un terzo nome è stata, per altro, già accantonata. Il Pd dovrà dare una risposta entro venerdì quando si riunirà nuovamente il tavolo, probabilmente, per l'ultima volta dal momento che entro la prima settimana di maggio vanno presentate le candidature.