Madre e figlio trovati morti: le immagini e le prime ipotesi

Il dramma in serata. Sconvolta dal dolore la comunità di Pietrastornina.

Diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti. Si esclude la morte violenta. L'autopsia è stata disposta per inizio settimana.

Pietrastornina.  

 

di Andrea Fantucchio 

Una luna rosso sangue, qualche lacrima, ma soprattutto il silenzio opprimente. Intorno a quella casa dove madre e figlio sono stati trovati morti. Il dramma si è consumato al civico 39 di via Ottorino Rizzo a Pietrastornina. Il corpo di lei, Virginia Petrone, 73 anni, di Napoli, è stato rinvenuto senza vita al primo piano dell'abitazione in cucina. Sopra, in camera da letto, c'era invece il cadavere di lui, il 44enne Marco Spampinato. (A fine articolo le immagini dal luogo dell'accaduto realizzate grazie al supporto dell'operatore video  di 696 Tv Enrico Coppola)

A fare la macabra scoperta, in serata, i carabinieri della stazione locale guidati dal maresciallo Orlando. Erano stati alcuni amici di Marco a dare l'allarme. Non avevano notizie di lui da ieri. I militari lo avevano così cercato nei luoghi abitualmente frequentati dall'uomo: in piazza, al bar, persino in chiesa. Fino al sopralluogo nella casa di via Rizzo.

La notizia del duplice decesso si è velocemente diffusa in paese. Così fra via Sott'Arco e via Rizzo si è rapidamente creato un cordone di automobili. Prontamente fermate dai militari che hanno impedito ai curiosi di accedere al luogo nel quale si è consumato il dramma.

Poco dopo le 20.30 sono arrivate le auto del Procuratore aggiunto presso il tribunale di Avellino, Luigi Iglio, del comandante della compagnia di Avellino, Niccolò Pirronti, seguito dagli uomini del nucleo investigativo del capitano Quintino Russo. Sono stati proprio loro a eseguire i primi rilievi e interdire la zona in attesa del medico legale.

L'atmosfera era congelata in un silenzio rotto solo dai sussurri dei presenti e poi d'improvviso squarciato dalle urla di un uomo, Angelo, che ben conosceva Marco. E non riusciva proprio ad accettare cosa fosse accaduto. E' stato calmato con non poca fatica dai carabinieri che lo hanno convinto lentamente ad allontanarsi.

Intanto le finestre delle casine intorno erano serrate. Solo il cigolio di una porta ha rotto il silenzio. Una signora ha fatto capolino sull'uscio chiamando il suo gatto per dargli da mangiare. Un gesto di quotidianità la cui eco è stata amplificata da quanto accadeva qualche metro più là, all'ingresso di quella casa in via Rizzo, dove il via vai di carabinieri continuava incessante.

Dalla ringhiera di un balcone in alto, intanto, poco distante dai campi da calcio, qualcuno cercava di affacciarsi per capire cosa stesse accadendo. Ed è allora, poco dopo le 21.30, che è arrivato il medico legale, Elena Piciocchi. E' stata lei a eseguire l'esame esterno dei cadaveri. L'autopsia è stata disposta per inizio settimana.

Al momento è esclusa con certezza la morte violenta. Fra le ipotesi degli inquirenti il decesso accidentale per intossicazione da monossido di carbonio, forse a causa del malfunzionamento di una stufa,  e la pista del suicidio, magari attraverso l'ingerimento di una sostanza velenosa. Appare invece improbabile l'ipotesi dell'omicidio.

Poco dopo le 22.30 sono state contattate le onoranze funebri per trasportare i due corpi all'obitorio dell'ospedale Moscati di Avellino. Dove saranno sottoposti a tutti gli esami di rito.

Intanto il sindaco di Pietrastornina, Amato Rizzo, venuto sul posto, ha parlato di Marco, «un ragazzo sempre allegro e solare, con i suoi problemi, certo, ma chi non ne ha? Conoscevo anche la signora. In questi anni l'avevo spesso vista in paese. Un dramma che non avrei mai voluto raccontare. Sono certo di essere nel giusto quando dico che tutta la comunità di Pietrastornina in questo momento è distrutta dal dolore. E si stringe intorno alla sofferenza dei parenti di Virginia e Marco».

Così come tutta l'Irpinia.