Irpinia, insegue l'ex armato di manganello: arrestato

Momenti di terrore quelli vissuti da una giovane di Sirignano. Provvidenziale intervento del 112.

Il 35enne, stando al racconto della vittima, non si era rassegnato alla fine della relazione. Più volte ha provato a riavvicinarla. Poi l'episodio di ieri.

Sirignano.  

 

di Andrea Fantucchio 

Momenti di terrore quelli vissuti ieri sera da una ragazza di Sirignano. Era in strada, al centro del paese, quando l'ex l'ha raggiunta. Dopo averla insultata ha provato a colpirla con un manganello. La giovane è scappata via urlando. Le sua grida hanno attirato l'attenzione dei passanti e del padre. E' stato proprio il genitore della vittima a telefonare in caserma.

La voce allarmata dall'altro capo del telefono ha mobilitato i militari. A Sirignano è intervenuta una pattuglia dei carabinieri di Baiano. Erano già in zona per i servizi notturni di controllo su strada. Gli uomini del tenente Gianluca Candura hanno fermato il 35enne.

Dopo l'arresto il giovane è stato trasferito nelle camere di sicurezza della caserma. Oggi comparirà in aula. Sarà ascoltato dal giudice così come i militari che si sono occupati dell'arresto. Il giudice, dopo aver ascoltato le parti, deciderà se confermare o meno la misura cautelare.

Stando al racconto della vittima, il 35enne non sarebbe nuovo a episodi come quello di ieri. L'uomo non si era rassegnato alla fine della relazione. Più volte avrebbe provato ad avvicinare l'ex compagna, non fermandosi di fronte ai tanti rifiuti ricevuti.

Un episodio simile era avvenuto ad Avella meno di un mese fa. Un 45enne aveva tentato di sfondare la porta dell'appartamento nel quale abitava l'ex moglie. La donna si era trasferita altrove con i suoi figli. Ma le parole dei nuovi residenti non avevano convinto il 45enne. Le urla avevano allertato anche i vicini. Così era partita la chiamata ai carabinieri. L'uomo non si era calmato neppure alla vista dei militari. Li aveva insultati e minacciati di morte. Alla fine era scattato l'arresto. 

Il tribunale aveva poi scarcerato il 45enne imponendogli l'obbligo di dimora ad Avella. Così da tutelare l'ex moglie che si era trasferita altrove.