Federico sparato a Contrada: due indagati si difendono

Hanno deciso di rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari.

Contrada.  

 

di Andrea Fantucchio 

Hanno deciso di rispondere alle domande del gip, Antonio Sicuranza, i due indagati raggiunti dall'obbligo di firma per il tentato omicidio ai danni di Federico Petrone, ferito con un colpo di pistola a un braccio a Contrada. Il due ragazzi di Contrada, il 18enne A.M. e il 22enne G.S. affiancati dagli avvocati di fiducia Pasquale Del Guercio e Vittorio Boccieri, hanno offerto la loro versione dei fatti su quanto accaduto quel 9 gennaio.

Per il sostituto procuratore, Paola Galdo, i due avrebbero accerchiato e minacciato con altre quattro persone Petrone, il fratello e altri tre amici. Versione diversa quella resa dagli indagati che hanno evidenziato alcune incongruenze. Il giudice si è riservato sulla decisione rispetto alle misure cautelari. Nelle scorse settimane, P.K. e G.D.F., i due 22enni di Contrada raggiunti rispettivamente dall'obbligo di comparizione dinanzi alla polizia giudiziaria e dagli arresti domiciliari (avvocati Antonio Todisco, Nello Pizza, Marina Pierro e Giuseppe Scafuro) avevano deciso di rispondere alle domande del gip. Le misure cautelari erano state attenuate. Il 19enne G.C. era invece rimasto in silenzio attenendosi a quanto già dichiarato nel primo interrogatorio.

Per l'accusa sarebbe stato lui a sparare il colpo che ha ferito il giovane Petrone a un braccio. Secondo la vittima, difesa dall'avvocato Viviano Nobile, il 19enne avrebbe tentato di spararlo una prima volta in testa ma l'arma si sarebbe inceppata. Versione diversa quella dell'indagato che, difeso dagli avvocati Ettore Freda ed Edoardo Fiore, nel precedente interrogatorio aveva chiarito di non aver sparato alla giovane rapper volontariamente. Il colpo – secondo questa versione – era partito accidentalmente nel tentativo di difendersi.

Il pubblico ministero Paola Galdo aveva inizialmente proceduto per il reato di lesioni aggravate. Poi, alla luce della perizia stilata dal medico legale Elena Picciocchi e dall'ingegnere Alessandro Lima, ha chiesto e ottenuto la modifica del capo di imputazione in tentato omicidio in concorso.