Un anno senza Mimì, la famiglia chiede la verità

La sorella Lucia non crede al suicidio

un anno senza mimi la famiglia chiede la verita
Prata di Principato Ultra.  

Esattamente un anno fa la scomparsa di Domenico Manzo, per tutti Mimì, il 69enne muratore di Prata Principato Ultra scomparso nel nulla la sera dell'8 gennaio 2021. Un anno di ricerche, purtroppo senza esito. Il fiume Sabato scandagliato in lungo e in largo fino ai confini con Benevento ma niente. Dell'uomo nessuna traccia. Non sono stati utili neanche i reiterati appelli di “Chi l'ha visto”.

Un anno di speranze e illusioni per la famiglia che dopo 365 giorni è ancora lì, tramite l'avvocato Federica Renna, a chiedere giustizia e verità. “Non ci fermiamo perchè non può essere svanito nel nulla. Aspettiamo sempre fiduciosi una svolta nelle indagini e ci appelliamo alla coscienza delle persone. Prata è un paese piccolo e, prima o poi, qualcosa dovrà pur uscire".

La sorella di Mimì, Lucia, non crede minimamente all'ipotesi del suicidio e avanza una sua personale idea. “Credo che possano aver fatto gola a qualcuno i soldi intascati poco prima dall'assicurazione per un incidente. Mimì era un buono, un generoso e non ha mai detto di no a nessuno. Qualcuno potrebbe averne approfittato della sua generosità. Per il resto amava troppo i figli e la famiglia per compiere un gesto insano. Mio fratello - aggiunge - non aveva scheletri nell’armadio nè tanto meno, Mimì ha mai manifestato una volontà che possa far pensare ad un allontanamento volontario. Quella sera, credo, sia stato avvicinato da qualcuno ma qualcosa sarà andata storta".