Avellino, teatro Gesualdo: arriva la condanna per l’addetta alla biglietteria

La motivazione della sentenza è attesa tra 90 giorni

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Avellino.  

 

 

di Paola Iandolo 

Due anni e 8 mesi di reclusione per M.R., responsabile della biglietteria del teatro “Carlo Gesualdo” accusata di peculato, in concorso con altre persone, tutte prosciolte al termine dell’udienza preliminare. Ad emettere la sentenza di condanna il tribunale di Avellino, in composizione collegiale, presieduto dal giudice Roberto Melone.

La richiesta del pubblico ministero

A chiedere la condanna per M.R. difesa dall’avvocato Gerardo Di Martino, il pubblico ministero Teresa Venezia al termine di una lunga discussione. La pubblica accusa aveva invocato 4 anni di reclusione.

Giudizio immediato

M.R., accusata di peculato, è l’unica imputata coinvolta nell’inchiesta sul massimo cittadino ad aver affrontato l’istruttoria dibattimentale, dopo aver scelto di essere giudicata con il giudizio immediato. Gli altri imputati sono stati tutti prosciolti dalle accuse mosse dalla pubblica accusa, dal gup del tribunale di Avellino, nel maggio scorso.

La genesi dell’inchiesta

L’inchiesta sul teatro “Carlo Gesualdo” fu aperta dopo la denuncia dell’ex sindaco Paolo Foti e dei suoi funzionari che fecero scattare le indagini, nel maggio del 2016, quando ci furono le prime acquisizioni della documentazione relativa alle ipotesi di peculato. L’inchiesta condotta dalla Procura di Avellino verte sui bilanci consuntivi dell’ente dai quali sarebbero emerse delle false attestazioni. 

Il commento del difensore

"Continuo a ritenere che la mia cliente, alla biglietteria, non si sia messa in tasca un euro dell'incasso - ha dichiarato l'avvocato Gerardo Di Martino - he il processo ne abbia fornito ampia prova, anzi c'ha rimesso. D'altronde i controllori sono stati già prosciolti da altro giudice. Per fortuna in Italia è prevista la possibilità di correggere l'eventuale errore mediante i gradi successivi".