Aste Ok, clima teso in aula: udienza sospesa più volte

Controesame fiume del capitano della Guardia di Finanza di Napoli

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Avellino.  

Aste Ok, un controesame fiume quello del  capitano della Guardia di Finanza di Napoli che ha effettuato le indagini aggiuntive sull’indagato Gianluca Formisano, l’ingegnere di Serino finito in carcere per mancato rispetto delle prescrizioni imposte durante gli arresti domiciliari.

Le domande della difesa di Formisano

Il penalista Carlo Taormina che difende l’ingegnere Formisano ha più volte chiesto al capitano se fossero stati effettuati ulteriori accertamenti relativamente alle dichiarazioni rese da C.D.N e suo padre C.D.N (iscritti nel registro degli indagati in quanto ad avviso della procura con le loro condotte hanno agevolato il Nuovo Clan Partenio con consapevolezza pur perseguendo fini personali) accusarono i carabinieri del nucleo operativo di Avellino e finiti nel registro degli indagati con le accuse di falso, corruzione e violenza privata, posizioni archiviate il 28 giugno). Il finanziere ha più volte ribadito che sono stati condotti approfonditi controlli, acquisendo anche informazioni sulla partecipazione di Ciriaco De Nardo a un'asta giudiziaria su un immobile di Montoro.

Nuove intercettazioni

Il finanziere in aula ha riferito anche il contenuto di altre intercettazioni captate con un trojan installato sul cellulare dell’imputato Gianluca Formisano: “Parlano di un grosso affare. Di un grosso babà! Di un affare importante in cui era necessario presentare una richiesta di 5mila euro”. Riguardo a una conversazione del 2019, Formisano ha menzionato specificamente questa somma di denaro con Caterina De Nardo: “Volevo far trovare un accordo tra tuo padre e questo scemo di Aprile”. La suddetta richiesta economica - riferisce il finanziere - è stata confermata successivamente da un'altra intercettazione di Caterina De Nardo.

Il clima incandescente in aula

Il dibattito in aula si è più volte surriscaldato, tanto che il tribunale collegiale presieduto dal giudice Roberto Melone ha dovuto sospendere l’udienza dopo che il pubblico Ministero, Henry Jhon Woodcock ha ammonito il difensore di Formisano di non interrompere continuamente l’escussione del capitano della guardia di finanza di Napoli. Il presidente Melone ha precisato “Non posso tollerare le discussioni tra le parti, ancor meno se condotte in toni così accesi. Mi auguro che ciò non si ripeta!”. Ma la replica dell’avvocato Taormina non si è fatta attendere sostenendo di “avvertire un clima ostile nei confronti di Formisano e del suo difensore”. Si torna in aula il prossimo 15 dicembre per ascoltare altri testimoni.