Avellino, Assoluzione Izzo, i giudici: "non partecipò alla combine"

Sono state depositate le motivazioni della sentenza emessa a marzo con la quale è stato assolto Izzo

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

La Corte d’Appello di Napoli ha assolto di Armando Izzo, ex difensore di Serie A ed ex convocato della Nazionale, nel processo sulla presunta combine della partita ModenaAvellino, disputata nel finale del campionato di Serie B 2013-2014 e conclusa con la vittoria per 1-0 della squadra emiliana.Sono state depositate le motivazioni della sentenza, pronunciata lo scorso marzo che ha completamente riformato il verdetto di primo grado, che aveva condannato Izzo a cinque anni di reclusione. Secondo quanto accertato dai giudici, l’ex calciatore non partecipò in alcun modo all’accordo finalizzato ad alterare l’incontro e fu, al contrario, coinvolto suo malgrado in una situazione ambigua, senza averne consapevolezza né responsabilità.

Per i giudici Izzo non prese parte all’accordo illecito - perfezionato il 20 aprile 2014 all’interno del ristorante La Casareccia, pochi giorni prima del match incriminato - in quanto l’ex difensore si recò nel locale solo in un secondo momento, quando l’intesa tra i soggetti coinvolti era già stata definita. Il motivo della sua presenza sarebbe stato estraneo alla combine: Izzo stava infatti valutando l’acquisto di un gioiello da un conoscente, da regalare alla fidanzata – oggi sua moglie. L’indagine, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, si inserisce in un più ampio filone investigativo sul clan camorristico della Vinella Grassi. Nel corso delle attività investigative, supportate da intercettazioni e dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia – tra cui lo stesso Antonio Accurso –, emerse il sospetto di una combine finalizzata alla sconfitta dell’Avellino.