Quali valori, appunti di un educatore. Ecco il libro del giovane Varricchio

La formazione, la famiglia, l'amicizia, le competenze pedagogiche e psicologiche di un educatore

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Avellino.  

L’educatore è un “re educato” che rispetta la dignità di espressione degli educandi, ma è su un piano più alto per aiutare a “tirare fuori” il meglio delle loro capacità e “condurre verso” il loro vero benessere. La società migliora grazie a ogni cittadino che dà il proprio contributo e promuove la sostenibilità. La trattazione parte perciò dalle teorie più importanti per arrivare ai nostri giorni, mediante le esperienze vissute dall’Autore, che esemplificano il ruolo dell’educatore oggi.

L’autore del libro “Quali valori”, Francesco Varricchio, originario di Avellino, classe 1990, è un educatore professionale. Laureatosi con il massimo dei voti nel 2014, diventando esperto della formazione continua (Lifelong Learning), ha collaborato nel 2015 con la campagna nazionale “Mettiamoci in gioco”, sensibilizzando sui rischi del fenomeno del gioco d’azzardo. Ha avuto ruoli di responsabilità sia per l’animazione degli adolescenti, come educatore di Azione cattolica, sia per il benessere degli anziani e disabili in una Rsa. Dopo aver condotto un programma radiofonico sul sociale nella parrocchia francescana in cui si è formato (2010) e collaborato con testate giornalistiche irpine, è ideatore del laboratorio online di servizio educativo “Pro Vita Sostenibile”. Attualmente lavora a Venezia come personale educativo nei convitti. 

Il libro è formato da quattro capitoli. Il primo si concentra sulla formazione personale, culturale, professionale, civica e sociopolitica di un essere umano, partendo dalla conoscenza del nome di una persona e ricordandone l’onomastico. Poi ci si sofferma sulla famiglia e sul gruppo dei pari perché ogni persona è il frutto dell’interazione tra genetica ed ambiente che frequenta. L’amicizia ha una grande importanza nella crescita di una persona, ma anche la vita di coppia, gli studi scolastici ed universitari, la fede religiosa vissuta in una comunità, il volontariato anche attraverso l’associazionismo, il lavoro, il tempo libero.

Infine c’è l’opinione pubblica, che aiuta a maturare anche un pensiero sociopolitico. Il secondo capitolo si focalizza sulle competenze pedagogiche e psicologiche di un educatore, con alcune considerazioni in rapporto al fenomeno dell’azzardopatia. Il capitolo tre è uno studio sui valori in sociologia, considerando il modello di riferimento e gli atteggiamenti esistenziali degli adolescenti, con un focus sulla dimensione umana del nichilismo che è una sfida per l’educazione. L’ultimo capitolo è dedicato all’antropologia della vita quotidiana, cercando di definire il ruolo dell’educatore nella crescita umana degli adolescenti e giovani (gli adulti di domani), con il compito di aiutare ad affrontare la sofferenza, partendo dall’esperienza dell’Azione Cattolica e poi concentrandosi sul progetto educativo della vita in Convitto, dove si può praticare il counseling educativo. Nelle conclusioni, infine, ci sono alcune domande che ha proposto il Ministero dell’Istruzione per ripensare l’educazione nel XXI secolo, la proposta di adesione al Global compact on education di Papa Bergoglio ed un’appendice sulle principali ricorrenze di ogni anno (un calendario su alcune giornate nazionali, internazionali, mondiali, ecclesiali).