Materdomini, oggi si festeggia San Gerardo: il Santo delle mamme e dei bambini

Pellegrini e fedeli in marcia verso Caposele per la tradizionale solennità

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Tante preghiere della stanza dei fiocchi. San Gerardo è universalmente riconosciuto e invocato “Angelo delle culle”, “Patrono delle mamme e dei bambini”, “Protettore delle partorienti”, proprio perché Dio ha operato miracoli e prodigi a favore delle

Caposele.  

Il Santuario di Materdomini in festa per la solennità di San Gerardo Maiella. Nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anticovid quest'oggi saranno celebrate le messe in onore del Santo Protettore. La Concelebrazione Eucaristica sarà presieduta dall’Arcivescovo di S.Angelo dei Lombardi, Mons. Pasquale Cascio. A mezzogiorno ci sarà l'attesissima benedizione del grano nel piazzale della basilica, una tradizione religiosa attesissima per la comunità di Caposele e dei paesini del comprensorio. 

San Gerardo Maiella nacque nelle vicinanze di Potenza nel 1726 e morì giovanissimo a 29 anni a Materdomini, in provincia di Avellino. Si ricorda ogni anno il 16 ottobre, data della sua ascesa in cielo, avvenuta nel 1755. San Gerardo è universalmente riconosciuto e invocato “Angelo delle culle”, “Patrono delle mamme e dei bambini”, “Protettore delle partorienti”, proprio perché Dio ha operato miracoli e prodigi a favore delle mamme nel periodo delicato della gestazione. Capita spesso che nelle situazioni più complicate ci si affidi totalmente al santo nella speranza che la strada verso il parto si possa spianare.

Non a caso l’ambiente più suggestivo nel santuario di Materdomini è la sala dedicata alle nuove nascite, divenuta famosa come la “stanza dei fiocchi”. Uno degli episodi più straordinari del Santo è legato ad un fazzoletto ed una fanciulla. Già da giovanissimo Gerardo iniziò con i suoi miracoli, e che fossero tali ne era convinta tutta la popolazione. Un giorno, poco prima di morire, Gerardo fece finta di dimenticare un suo fazzoletto presso la casa di una famiglia che l’ospitava ad Oliveto Citra. Accortasene, una bambina gli corse subito dietro. «Gerardo, Gerardo!», urlò, «hai dimenticato il tuo fazzoletto». Ma Gerardo non volle riprenderlo indietro. «Tienilo, un giorno ti potrà servire», le rispose. Alcuni anni dopo, quando quella bimba, cresciuta, si sposò finì in ospedale gravissima per una complicanza, durante il parto. Oramai in fin di vita la ragazza si ricordò del fazzoletto di Gerardo,ormai morto, e chiese di aprirlo e posarlo sulla sua pancia. Non appena l’azione fu compiuta, i dolori cessarono e la donna partorì un meraviglioso bambino. Questa è una storia molto sentita dai devoti che viene tramandata di madre in figlia. Per questo, ogni anno, il 16 ottobre, giorno della morte di San Gerardo, durante la celebrazione eucaristica il parroco benedice tutte le partorienti consegnando loro un fazzoletto da tenere con sé al momento del parto. Inoltre, per sottolineare questa particolare devozione nei confronti del Santo delle mamme e dei bambini, è stata collocata, nella Chiesa Madre da poco restaurata, una vetrata istoriata rappresentante proprio il miracolo del fazzoletto . La sala dedicata alle nuove nascite, situata ai piani bassi del santuario, è divenuta famosa come la stanza dei fiocchi. Sempre gremita di nastri, fiocchi e coccarde rosa e azzurre, che i nuovi genitori vengono a depositare non appena il miracolo di un altro figlio si è compiuto.