Caso Maggio, dal consiglio comunale alla Procura: aperta un'inchiesta

Le parole minatorie pronunciate dal presidente del consiglio comunale diventano materia di indagine

caso maggio dal consiglio comunale alla procura aperta un inchiesta
Avellino.  

La Procura della Repubblica apre un fascicolo di indagine sulle frasi minatorie rivolte in aula dal presidente dell’assise avellinese, Ugo Maggio, all’ex consigliere regionale Francesco Todisco.

Come si ricorrderà il caso è scoppiato in consiglio comunale il 23 gennaio scorso quando il presidente Maggio, parlando con il  sindaco Gianluca Festa accanto a lui, ignaro che il mircofono della diretta streaming fosse aperto, pronunciò espressioni minatorie contro Todisco in quanto eferente politico della consigliera di opposizione, Alessandra Iannuzzi, dopo che quest'ultima aveva chiesto di poter presentare alcuni emendamenti al tema in discussione, ovvero  il project financing per la costruzione del nuovo stadio.

Sul contenuto di quelle registrazioni audio e video, che sollevarono molte polemiche e indignazione ora la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo . L’ipotesi di reato che potrebbe configurarsi è quella di minacce gravi. Anche l'ex consigliere regionale Todisco, già ascoltato in Questura. potrebbe presentare querela. 

Sulla vicenda si è attivato anche il Ministero dell’Interno. Al numero uno del Viminale, l’irpino Matteo Piantedosi, si erano rivolti con un’apposita interrogazione anche i parlamentari di Articolo Uno, Arturo Scotto e Roberto Speranza. Per i due deputati, che al Ministro Piantedosi avevano chiesto di intervenire e di investire della questione anche il Prefetto di Avellino, Paola Spena, «le minacce all’ex consigliere regionale Todisco fanno trasparire la totale assenza di senso delle istituzioni e inaffidabilità del Presidente Maggio nel rivestire un delicato ruolo di garanzia, quale quella di una città importante e che è anche capoluogo di provincia, come Avellino».