" So che il prossimo anno questa squadra rivincerà le elezioni, io tornerò a fare il sindaco e Avellino tornerà a essere grande": così, in chiusura del suo intervento, Gianluca Festa nell'incontro pubblico "Tutta la verità" al Viva Hotel di Avellino per le liste Davvero e Viva La Libertà con l'ex sindaco, la consigliera uscente al Comune di Avellino Giovanna Vecchione, l'ex assessore Monica Spiezia e l'ex presidente del consiglio comunale Ugo Maggio.
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Gianluca Festa: "Oggi ricominciamo. Erano mesi che avremmo voluto parlare, ma volevamo salvare un'amministrazione di cui eravamo promotori. La vittoria del 2024, conseguita da tutti, porta una firma, quella dell'esperienza amministrativa precedente che ha rilanciato la città. Il re non mi è mai sembrato solo. Da x a ex il passaggio è breve. Ne ho sentite di ogni. Nel 2020 avevamo un passivo di 67 milioni di euro, abbiamo ereditato 67 milioni di euro: cifra che avrebbe fatto tremare i polsi di chiunque. Un debito enorme con responsabilità zero da parte nostra. Abbiamo ereditato questo macigno. Abbiamo risparmiato 40 milioni di euro, se siete incapaci non vi presentate alle prossime elezioni. Con competenza abbiamo trasformato questa città con trasparenza e chiarezza. Perché la Nargi non si è dimessa, perché era ancora su quella poltrona. Dovrebbe spiegarlo lei. È stata una prima cittadina, non il sindaco di questa città, ostaggio di un ruolo in cui non si vedeva riconosciuta. Queste liste hanno mostrato responsabilità ed educazione. Poi i consiglieri... Le hanno provate di tutte. A un certo punto qualcuno ha pensato di poter sovvertire il voto popolare. Chi era del PD non c'ha votato. Qualcuno ha pensato un'insalata russa dell'indennità assessorile. Un patto per la città? Era un pacco, una truffa. Noi abbiamo il candidato sindaco e anche il sindaco. Gubitosa? Neanche un caffé, tranquillo. Puoi dormire sonni tranquilli. Gli altri staranno discutendo, noi avremmo vinto. Noi abbiamo già tutto chiaro. Questa città ha vissuto solo di gossip. Torniamo alla normalità. Questa è una umanizzazione. Vogliamo Avellino assoluta protagonista. Ridaremo sviluppo e protagonismo. Dieci mesi di campagna elettorale? Non ci spaventano. Rimbocchiamoci le maniche. So che il prossimo anno questa squadra rivincerà le elezioni, io tornerò a fare il sindaco e Avellino tornerà a essere grande".
Monica Spiezia: "Devo spiegare nel dettaglio cosa è successo. Proverò a illustrare qualche verità. C'è necessità di fare chiarezza. Vi possiamo guardare negli occhi. Nessuno di noi è felice per avere concluso con largo anticipo questa esperienza amministrativa. È stata una campagna elettorale difficilissima in cui abbiamo resistito portando avanti la nostra bandiera. La sfida è stata vissuta e superata. La fiducia è stata tradita sin dal primo momento. Mai è stata riconosciuta la nostra maggioranza, senza riconoscenza per questi gruppi. La sindaca ha nominato tecnici da ogni parte d'Italia senza alcun legame con la città e lì nasce lo scollamento con i nostri gruppi. Anche per un comunicato c'era una trafila. La nomina del piano di zona? Volevamo cederla alla nostra consigliera Giovanna Vecchione. È stato stilato un verbale di giunta che vi leggo. Il venerdì c'era stata una riunione del sindaco con il nome di Vecchione. Prima dice di rifletterci, poi il sindaco dice no a Vecchione e nega quella riunione. Noi sappiamo di essere stati defenestrati solo dalla stampa, senza rispetto: una pura vendetta contro Festa e i festiani. Da assessore ero in aspettativa dal mio lavoro. Mi sarei trovata un verbale del ministero. Oggi sono una precaria della scuola, mi sono formata una famiglia e vado avanti. Non mi sono mai arresa".
Giovanna Vecchione: "All'indomani della campagna elettorale è iniziata una nuova avventura. Il risveglio è stato drammatico. Con spirito di squadra avevamo scelto di continuare con l'ex vice sindaco. La scelta di un governo tecnico ci sembrava errata perché diversa a ciò che avevamo prospettato in campagna elettorale. Stavamo delegittimando la scelta dei cittadini. Mi sono sentita tradita. Con la giunta politica pensavamo a maggiore fluidità. Da consigliera mi sono sempre sentita ai margini. Abbiamo spronato il sindaco sulle linee programmatiche. Lo so che attendete una sola persona. Il rapporto fiduciario con il sindaco non si è mai creato. La mano testa è stata rifiutata. Sul bilancio non è stato un voto contro la città. Credo che ci saranno tempi migliori".
Ugo Maggio: “Un anno fa ci trovavamo qui per ripresentare il nostro progetto. I componenti storici avevano deciso di compilare le liste nonostante la mannaia di quel periodo e nonostante ci fossero personaggi esterni che puntavano a far scomparire le liste. Decidemmo comunque di scendere in campo. C'era da scegliere il candidato sindaco con la difficoltà di essere il delegato di quel programma che bisognava riportare in città. Ci era parso importante e abbiamo nominato come nostro rappresentante per il programma colei la quale, vicina al sindaco precedente, era a conoscenza di tutto. Laura Nargi fu candidata a sindaco e noi la sponsorizzammo. Lei ha apprezzato, ci è stata vicina, ma nell'iter elettorale l'interesse verso di noi lentamente è calato. Verosimilmente è venuto fuori il motivo e tanti l'avranno capito. Noi, tra tante problematiche, credevamo e crediamo nella nostra città. Siamo andati avanti fino ad avere l'epilogo che si è avuto. Cercheremo di farvi arrivare alla verità dei fatti. Ne farete tesoro e farete le vostre valutazioni. Dal ballottaggio l'interesse era diminuito. Tenevamo al programma e doveva andare avanti con chi aveva deliberato e definito il percorso. Scandirei i nomi di chi non ha voluto portare avanti il programma stabilito. Ringraziamo comunque l'ex sindaco Laura Nargi. È successo qualcosa lungo il percorso e vorremmo anche capire i motivi".
