Alberto, 98 anni: "Io, amico di San Pio, ora incontro il Papa"

L'ultimo testimone in vita del padre di Pietrelcina vive a Piana Romana e svela qualche segreto

Pietrelcina.  

(effe) - Alberto ha 98 anni e vive a Pietrelcina. Non ha più niente da sognare: “Sono l'unico uomo al mondo ad aver conosciuto un Santo ed essersi ritrovato davanti casa la visita di una Papa. Chi ha avuto di più dalla vita”?

Sì, lui è l'ultimo amico di San Pio ancora in vita. La storia di Alberto Orlando ha dell'incredibile. I suoi fondi agricoli circondano il giardinetto della cappella di San Francesco che ospita l'olmo sacro, dove padre Pio ha ricevuto, nel 1910, i primi segni delle stimmate, quando era stato ordinato da appena un mese.

Alberto ha mano forti e segnate dal lavoro nei campi. Ancora oggi, nonostante la veneranda età, esce di buon mattino e controlla le coltivazioni. Se occorre anche alla guida del suo trattore. Alberto Orlando vigila su tutto. A Piana Romana, il posto dove si sta allestendo il palco che ospiterà Papa Francesco, lui è un'autorità, un libro di storia aperto e disponibile.

“Padre Pio lo tenevano in segregazione da tre anni e noi di Pietrelcina, quando andavamo a trovarlo, venivamo perquisiti, controllati: temevano che ce lo riportassimo a casa. Lui diceva sempre 'Albè, non ti preoccupà, a Pietrelcina da vivo o da morto ci torno comunque'. Padre Pio non ha mai detto una cosa che non si è verificata: ci è tornato da morto. E adesso, qui a Piana Romana, viene il Papa, davanti casa mia”.

Il 98enne parla degli ammonimenti ricevuti da padre Pio, “del serpente che è sempre in agguato e che se non si sta attenti a schiacciargli subito la testa lui ti risale lungo le gambe e ti attacca nei punti più intimi, quelli dell'onore: una volta che lo hai perso nessuno può più ridartelo”.

Operai, elettricisti e giardinieri sono tutti all'opera per preparare la chiesa che ospiterà il Santo Padre. Nella cappella delle stimmate, dove Papa Francesco ha espressamente chiesto di ritirarsi in meditazione davanti all'olmo (in quel posto c'è stato nostro Signore è lì che voglio pregare, ha spiegato il Papa), il ceppo sacro non c'è.

E' al restauro, così come tutte le pareti e gli addobbi della chiesetta. Alberto controlla i giardinieri e che tutto fili liscio: “Qui”, prende a ricordare, “quando ero giovane io non c'era altro che pietre e lavoro duro. Poi arrivò anche la guerra. Era il 1942, per me la la chiamata alle armi era inevitabile. Padre Pio m'incontrò e si raccomandò 'tu devi pensare a sposarti e quella ...è la donna che devi scegliere'. Io ribattei che non avrei mai potuto pensare al matrimonio visto di lì a qualche giorno sarei dovuto partire per il fronte. Ma lui mi rassicurò “tu il militare lo fai qua, pensa a tua moglie”.

Qualche giorno dopo, a Napoli, dove avrebbero dovuto comunicarmi la destinazione, io chiesi a un tenente se mi mandavano in Africa o in Russia lui mi disse perentorio: 'No, Orlando, niente di tutto questo. Tu sei stato assegnato alla scuola militare di Avellino. Servi lì'. Dopo poco ero sposato: un matrimonio durato 72 anni perché benedetto da Padre Pio”.

Segui l'intervista di Alessandro Fallarino