Carcere di Benevento, condizioni non drammatiche come altrove

Ispezione di una delegazione della Camera penale sannita guidata dall'avvocato Domenico Russo

Benevento.  

Prima il colloquio con il direttore Gianfranco Marcello, poi l'ispezione dei reparti femminile e maschile. Oltre tre ore e mezza servite a fare il punto della situazione che si vive all'interno della casa circondariale di Benevento, dove questa mattina ha fatto tappa una delegazione della Camera penale di Benevento ed Ariano Irpino, guidata dall'avvocato Domenico Russo, che la presiede da poco più di un mese, e composta dai colleghi Ettore Marcarelli (vicepresidente), Vincenzo Gallo (segretario), Nico Salomone e Natascia Pastore. Un'iniziativa in linea con l’invito rivolto dall’Unione delle Camere penali italiane, con il suo Osservatorio Carcere, a partecipare alla campagna promossa dal Partito Radicale e da Radio Radicale.

“Il sistema dell’esecuzione penale così come è strutturato funziona molto male – spiega Russo -. La finalità rieducativa della pena è diventata una chimera. Si dovrebbero destinare più risorse e si dovrebbe puntare molto di più sulle pene alternative”.

Rispetto ad altre realtà campane, il carcere di contrada Capodimonte, del quale sono ospiti 413 detenuti, restituisce un'immagine meno drammatica. Non sono tutte rose e fiori, ovviamente, e i problemi non mancano. Servirebbero più agenti – in servizio ce ne sono 256 -, più psicologi (ora è unico) ed educatori. E, soprattutto, servirebbero più corsi di formazione organizzati dalla Regione in maniera costante, così come accade in altri territori. Sull'altro piatto della bilancia, la presenza di un presidio medico di 24 ore anche nel reparto psichiatrico interno dell'Asl, che ha a disposizione cinque posti, le condizioni igieniche delle celle, ognuna delle quali dotata di bagno e doccia.

Senza dimenticare la sartoria nella quale sono occupati sei lavoratori, l'impianto sportivo ed il teatro (per il quale viene auspicato un intervento maggiore delle associazioni di volontariato), ma anche le otto palestre che restano, però, come dato virtuale, a meno che non si voglia intendere come tali alcune piccole stanze nelle quali sono sistemate delle attrezzature.

Insomma, c'è tanto da fare ancora, soprattutto sul versante del lavoro esterno che vede impiegate, attualmente, sei persone al Comune, alla Questura, alla Caritas ed al Consorzio Asi, ma anche della collaborazione con l'ufficio Anagrafe di Palazzo Mosti per le pratiche relative ai documenti di riconoscimento che creano tante difficoltà.

“La casa circondariale di Benevento sicuramente non versa nelle condizioni drammatiche di altri istituti penitenziari presenti sul nostro territorio nazionale – commenta Russo-. Il direttore ed il personale della polizia penitenziaria presente svolgono con grande dedizione e competenza un ottimo lavoro. Le carenze ci sono anche a Benevento e bisogna intervenire per eliminarle. Con un poco di impegno in più da parte di tutti i soggetti preposti si potrebbero già fare degli importanti passi in avanti in poco tempo. Nei prossimi giorni la Giunta della Camera Penale stilerà un resoconto dettagliato della visita, riportando con precisione i dati di maggiore interesse”.

(Nella foto, da sinistra: gli avvocati Nico Salomone, Natascia Pastore, Vincenzo Gallo, Domenico Russo ed Ettore Marcarelli)