Capita anche questo in un'aula di Tribunale. Capita anche che l'imputato prenda la parola per revocare il suo difensore, d'ufficio, 'accusandolo' di complottare alle sue spalle con la parte offesa. A suo dire, una sorta di intelligenza col nemico, dunque, che ha lasciato di stucco, e comprensibilmente sconcertato, l'avvocato preso di mira, che ha fatto mettere a verbale la sua rinuncia all'incarico – al suo posto è stato nominato un altro collega, sempre d'ufficio -e la possibilità di denunciare per calunnia l'uomo. E' un 43enne caudino, da settembre agli arresti domiciliari , ora a giudizio per una presunta violenza sessuale ai danni della nipote 15enne
Secondo gli inquirenti, a luglio, mentre la ragazza era in vacanza nel Sannio, lui, dopo averla palpeggiata, carezza e baciata, avrebbe tentato di convincerla ad avere un rapporto sessuale, incassando il rifiuto della minore, che aveva chiesto aiuto alla madre, inviandole dei messaggio via whatsapp. Addebuti che il 43enne aveva respinto durante l'interogatorio di garanzia.
Le ho solo messo una mano sulla spalla, lei ha equivocato e frainteso i miei comportamenti, aveva detto al gip Maria Di Carlo Non le ho fatto alcunchè di male, ecco perchè sono rimasto sorpreso quando ho saputo della denuncia, aveva aggiunto, sostenendo di essere vittima di una situazione familiare difficile, di una conflittualità complicata.