La sezione di Benevento dell’Anpi ha celebrato il Giorno della Memoria con un dibattito tenuto al salone “Giuseppe Di Vittorio” della Cgil. Sono intervenuti Emanuele Fiano, già deputato, relatore della proposta di legge sull’apologia del fascismo e figlio di Nedo Fiano, sopravvissuto ad Auschwitz; Giuseppe D’Angelo, professore di storia contemporanea all’università di Salerno.
Fiano ha raccontato l’esperienza di suo padre, deportato insieme a tutta la famiglia, e ha ricostruito il clima nel quale maturarono le leggi razziali del 1938. D’Angelo ha toccato vari aspetti dell’Olocausto, sottolineando soprattutto le responsabilità del fascismo italiano, che prestò assistenza ai nazisti nei rastrellamenti di ebrei e nella loro deportazione verso i campi di sterminio.
Dopo gli interventi dei relatori, il dibattito si è concentrato sulla vicenda di Giovanni Palatucci, questore facente funzioni di Fiume nel 1943, e di suo zio Giuseppe Maria Palatucci, vescovo di Campagna, che si impegnò a favore degli ebrei internati nei due conventi della cittadina.
Dal dibattito è emersa l’esigenza di considerare la memoria non solo come commemorazione del passato, ma soprattutto come strumento per orientarsi nel presente. È un’esigenza particolarmente avvertita nella situazione attuale, in considerazione del fatto che – senza tralasciare le differenze rispetto ad altre epoche – la lotta contro le discriminazioni passa anche attraverso il ricordo delle conseguenze tragiche provocate dal razzismo.