Nuovi paradigmi del mercato elettrico

Intercettare le opportunità del Green New Deal al centro dell'incontro di Confindustria Meccanica

nuovi paradigmi del mercato elettrico
Benevento.  

Quarto incontro della Sezione Meccanica, Installatori impianti e fonti energetiche di Confindustria Benevento. Dopo i saluti del presidente degli industriali sanniti, Filippo Liverini, che ha sottolineato l’importanza di realizzare iniziative che favoriscano la conoscenza e l’orientamento rispetto a tematiche d’interesse per le imprese si è entrati nel vivo del dibattito moderato dal direttore di Confindustria Benevento Anna Pezza.

“Il nostro obiettivo – ha spiegato la presidente della Sezione, Clementina Donisi - è quello di favorire un confronto sulle tematiche trasversali per le imprese di Confindustria Benevento e con questo spirito abbiamo ritenuto indispensabile parlare di energia e di mercato elettrico. Stiamo affrontando le nuove frontiere della tecnologia, aprendo le porte a nuove prospettive lavorative e il tutto sta avvenendo in tempi molto rapidi rispetto al passato. Stiamo passando – ha rimarcato Donisi - da un’epoca caratterizzata dall’introduzione dell’elettronica ai sistemi di produzione e dalla digitalizzazione delle industrie verso l’interconnessione delle stesse in cui l’uomo torna ad essere la figura centrale grazie alla sua capacità creativa. Ogni rivoluzione ha generato cambiamenti organizzativi che hanno portato guadagni di efficienza e di ricchezza, ma mentre le innovazioni fin qui raggiunte hanno impiegato quasi un secolo a stabilizzarsi oggi, gli ultimi cambiamenti, li stiamo vivendo in un arco temporale molto rapido. La trasformazione in atto coinvolgerà l’intera Supply Chain (gestione della catena di distribuzione ndr) in cui l’uomo diventa punto centrale, focus di integrazione. L’analisi dei bisogni individuali, la possibilità di variare le produzioni in base alle domanda secondo una logica di modularità e ri-configurabilità continua sono i fondamenti dell’interconnessione. In quest’ottica si avranno impatti significativi in termini di sostenibilità, in particolare con riferimento agli aspetti legati alla sicurezza del posto di lavoro, ai modelli di produzione di natura circolare, al ricicli e all’ottimizzazione dei consumi delle risorse energetiche. La sostenibilità oggi è un elemento fondamentale per aumentare la competitività delle imprese! Essa – rimarca la presidente della Sezione, Clementina Donisi - va intesa anche come sostenibilità ambientale, economica e sociale quindi di responsabilità nell’utilizzo delle risorse, capacità di generare reddito e lavoro e garanzia di maggiore sicurezza, salute, giustizia e ricchezza alle persone. Da queste premesse il nostro obiettivo di trattare la tematica energetica intesa anche come ottimizzazione della riduzione dei consumi , mantenendo alti i rendimenti con la conseguenza di limitare le emissioni inquinanti”.

Per parlare di efficienza energetica è necessario conoscere gli strumenti a disposizione. La Schneider Electric ha presentato la propria esperienza di specialista globale nella gestione dell’energia, raccontando il caso di successo dell’azienda giapponese Denso, operante nel settore automotive, la quale ha implementato alcune delle soluzioni smart per il monitoraggio e la gestione dell’energia elettrica per il proprio stabilimento di Avellino. Durante l’intervento sono state mostrate le tecnologie che hanno consentito all’azienda di ottenere enormi benefici in termini di risparmio energetico e rispetto di target ambientali. A Parlarcene Fabiana Marano – Ecostruxure Technology Advisor – Shneider Electric spa.  “I mercati dell’energia sono caratterizzati da una maggiore volatilità”. Questo aspetto è stato chiarito da Roberto Villa Services Manager Energia Responsabile Gruppo di Acquisto Assolombarda e Giordano Alberta Energy manager. In altre parole, “per acquistare oggi energia elettrica e gas naturale occorre essere un energy manager con  competenze specifiche che per la maggior parte delle aziende sarebbe una figura utile ma non sostenibile. L’esigenza viene raccolta da Assolombarda creando un Gruppo di Acquisto per le forniture di energia elettrica e gas naturale, al quale centinaia di aziende conferiscono mandato per la gestione dei contratti di energia. L’aggregazione di volumi consente alle aziende di accedere a contratti dinamici e flessibili e di stressare gli spread dei fornitori. La regia del Gruppo di Acquisto diventa un interlocutore forte nei rapporti con i fornitori e a beneficio degli aderenti che possono risolvere in tempi più rapidi eventuali criticità che sorgano durante la fornitura. Le competenze del Gruppo di Acquisto vanno ad annullare le disparità di conoscenza che solitamente esistono tra chi vende e chi deve acquistare. In questo modo si possono negoziare contratti “puliti” da una serie componenti di natura commerciale tipiche del mercato libero”.

“Il mercato elettrico sta cambiando e le scelte aziendali non possono prescindere da questi cambiamenti – dichiara Massimo Beccarello, vicepresidente Area Politiche Industriali -. Al fine di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione previsti dall’Europa per il 2030 si stima che il nostro Paese investirà 550 miliardi in 10 anni, vale a dire oltre 50 miliardi all’anno da destinare ad investimenti provenienti da fonti rinnovabili.

Dal gennaio 2021 evolverà il ruolo del consumatore che da consumer sarà sempre più prosumer (vale a dire produttore e consumatore al tempo stesso). Si tratta di una vera e propria rivoluzione in cui il nostro pese dovrà ridurre da 122 tonnellate del 2015 la produzione di carbonio a 102 tonnellate nel 2030. Le rinnovabili termiche e quelle elettriche dovranno rappresentare nel 2030 il 55% dell’intera produzione di energia. Pensiamo alla creazione di energy community industriali Vale a dire gruppi di produttori che possono da un lato garantire economie di scala e dall’altro fornire benefici ambientali. Il nuovo consumatore dovrà proporsi in maniera proattiva rispetto al mercato. Pensiamo alla trasformazione energetica non solo come un fattore di competitività ma anche come un volano di investimenti.

Il nostro Paese – concludono da confindustria - ha una grande tradizione manifatturiera e se riusciremo ad intercettare le opportunità ed i segnali che l’Europa e l’intero pianeta stanno dando in questa direzione, sarà in grado di fare la differenza”.