De Luca: "Siamo in un Paese strano"

"Le 500mila dosi non è un successo del commissario, ma delle regioni"

de luca siamo in un paese strano

L'intervento del governatore De Luca nel corso del consueto appuntamento del venerdì:

VACCINI - Stiamo assistendo in queste ore a una vicenda che è francamente sconcertante rispetto al vaccino Astrazeneca. Il Governo nazionale doveva fare due cose: garantire all'Italia la produzione autonoma di vaccini e garantire un'informazione scientifica semplice, univoca e affidabile. Non ha fatto né l'una né l'altra cosa. In modo particolare, dal punto di vista della comunicazione ai cittadini, siamo di fronte a quello che potremmo chiamare un vero e proprio disastro. Siamo l'unico Paese al mondo nel quale la gestione del piano anti Covid non è affidata direttamente al Ministero della Salute ma a una struttura esterna, il commissariato.

Il commissario è stato prima un manager pubblico, Arcuri, adesso è un generale dell'Esercito, ma fondamentalmente si è scelto di avere una separazione della struttura dal Ministero della Salute. Questo modello organizzativo è contraddittorio e improduttivo. Nella gestione della battaglia contro il Covid ci sono fondamentalmente due aspetti: quello organizzativo e logistico, la distribuzione dei vaccini, che non richiede premi Nobel per essere portata a conclusione, e la parte medico-scientifica che deve garantire la certezza sanitaria sull'uso dei vaccini. In tutti i Paesi del mondo queste due funzioni fanno capo al Ministero della Salute, tranne che in Italia. Questo modello sta dimostrando in queste ore la propria contraddittorietà e inadeguatezza.

Siamo in un Paese strano. Quando abbiamo raggiunto le 500mila dosi di vaccino somministrate al giorno si è parlato di grande successo del commissario all'emergenza Covid. Il commissario non c'entra niente. Lo sforzo organizzativo è stato fatto totalmente ed esclusivamente dalle Regioni. Chi ha fatto le 500mila dosi di vaccino? Il commissario? Lo hanno fatto le Regioni. A Roma fissano gli obiettivi, quelli che fanno o non fanno sono le Regioni, le Asl e il personale medico. Chiariamolo definitivamente. Ogni volta dobbiamo spiegare bene chi fa che cosa.

A Napoli città mancano all'appello 300mila cittadini sopra i 12 anni. Hanno fatto la prima dose 450mila cittadini, il 54%. Hanno aderito alla campagna vaccinale 500mila cittadini su 839mila. Dobbiamo aumentare questi numeri e invito i cittadini di Napoli della fascia 30-59 anni. C'è un 15 o 20% di cittadini che non intende vaccinarsi e può essere vettore di contagio, le varianti corrono. È indispensabile compiere un atto di ulteriore responsabilità per rendere Napoli Covid Free. Ci vuole la collaborazione di tutti.

Oggi noi dovremmo porre un quesito: per quelli che sono sotto i 60 anni e che hanno fatto la prima dose di vaccino Astrazeneca che cosa dobbiamo fare? Io questa domanda a chi la devo rivolgere, a un generale dell'Esercito o a un medico? Siamo in una situazione in cui io, presidente di Regione, non so a chi devo fare la domanda, perché questo, che era il compito principale dello Stato italiano, non è stato rispettato. Noi attendiamo il pronunciamento del Cts che non è competente per esprimersi sui vaccini. La competenza è dell'Aifa. In questo momento dovrei sapere dall'Aifa cosa dobbiamo fare con il vaccino Astrazeneca. Ci stanno dicendo, dopo averci detto nei mesi precedenti che si può somministrare senza problemi di età, che torniamo a somministrare il vaccino sopra i 60 anni. Lo avevamo già deciso autonomamente, quindi somministreremo solo sopra i 60 anni.

Ma rimane un problema: i cittadini sotto i 60 anni che hanno fatto la prima dose, come seconda dose che devono fare? E noi Regione cosa dobbiamo fare? A questa domanda la risposta dovrebbe darla il Ministero della Salute, specificamente l'Aifa. Siamo oggi in una situazione di totale confusione. In Campania per quel che ci riguarda non somministreremo Astrazeneca sotto i 60 anni, cercheremo di fare soltanto i richiami per chi ha fatto la prima dose ma sopra i 60 anni, fascia d'età nella quale non c'è stato alcun problema sanitario. Per il resto aspettiamo che il Governo, Aifa, non dico il commissario che non ha alcuna competenza su questo piano, dica alle Regioni cosa dobbiamo somministrare a chi ha fatto la prima dose di Astrazeneca e deve fare il richiamo. Speriamo di avere nelle prossime ore risposte chiare.