Cia Campania: in piazza a Bruxelles contro la riforma Pac

Una presenza forte e unitaria: "L'agricoltura non si svende"

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Cia Campania: Agricoltura non si svende. In piazza a Bruxelles contro la riforma Pac che mette a rischio 270mila aziende...

 

Presente anche la Campania, compatta e determinata, alla grande manifestazione europea a Bruxelles contro la proposta di riforma della Pac post 2027.

Una presenza forte e unitaria quella della delegazione di Cia-Agricoltori Italiani Campania, guidata dal commissario regionale Carmine Fusco, insieme ai presidenti provinciali e a numerosi iscritti provenienti da tutte le province campane, per difendere il futuro dell’agricoltura e dei territori.

La mobilitazione nasce da una profonda preoccupazione per le conseguenze che la riforma proposta dalla Commissione europea avrebbe sul sistema agricolo, in particolare nel Mezzogiorno e in Campania, dove il tessuto produttivo è caratterizzato da aziende medio-piccole, aree interne fragili, forte vocazione olivicola, zootecnica e ortofrutticola.

Il taglio delle risorse Pac, stimato intorno al 22%, e l’ipotesi di far confluire la politica agricola in un fondo unico, metterebbero a rischio la tenuta economica e sociale di migliaia di imprese campane, già provate dall’aumento dei costi di produzione, dagli effetti dei cambiamenti climatici e da una burocrazia sempre più soffocante.

Secondo le stime Cia, la riforma Pac post 2027 potrebbe portare alla chiusura, in Italia, di oltre 270mila aziende agricole, con un impatto particolarmente pesante al Sud, dove la perdita potenziale arriverebbe fino al 51%. In Campania il rischio è concreto per comparti strategici come i seminativi, l’olivicoltura e la zootecnia, che rappresentano non solo economia, ma presidio del territorio, tutela del paesaggio e occupazione. Il commissario regionale di Cia-Agricoltori Italiani Campania, Carmine Fusco, sottolinea come la presenza a Bruxelles rappresenti una scelta di responsabilità verso gli agricoltori campani e verso i cittadini. La Campania si presenta unita perché la posta in gioco è altissima: senza una Pac forte e adeguatamente finanziata, molte aziende non riusciranno a sopravvivere, con effetti devastanti sulle aree rurali, sull’equilibrio ambientale e sulla sicurezza alimentare.

Fusco evidenzia inoltre che la regione non può permettersi di perdere ulteriori risorse proprio mentre l’agricoltura è chiamata a garantire qualità, sostenibilità e autonomia alimentare in un contesto internazionale sempre più instabile.

Accanto alla difesa della Pac, la delegazione campana porta in piazza anche la richiesta di una maggiore tutela contro la concorrenza sleale derivante dagli accordi commerciali internazionali, che penalizzano le produzioni locali, e di una vera semplificazione delle norme europee, per consentire agli agricoltori di lavorare senza essere schiacciati da vincoli e adempimenti spesso scollegati dalla realtà dei campi.Cia-Agricoltori Italiani Campania ribadisce che l’agricoltura non è una voce sacrificabile del bilancio europeo, ma una scelta strategica per il futuro dell’Unione.

Difendere la Pac significa difendere il cibo, il lavoro, i territori e la sicurezza dei cittadini. La mobilitazione di Bruxelles è solo un passo di un percorso che continuerà finché le istituzioni europee non ascolteranno la voce di chi ogni giorno produce valore e garantisce sovranità alimentare.