Incontro in prefettura per fare il punto su Terra dei fuochi, dopo la condanna dell'Italia da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo.
Il procuratore di Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone, ha ribadito che il profilo giudiziario e repressivo rappresenta solo una parte del problema. In particolare, ha evidenziato la necessità di un controllo più accurato sulle attività produttive e sul corretto smaltimento dei rifiuti, evidenziando come la produzione in nero, una caratteristica in aumento nella regione, contribuisca in maniera significativa all'emergenza ambientale. Troncone ha inoltre sottolineato la complessità della situazione, definendola un intreccio di inadempienze, ritardi e disattenzioni istituzionali, aggravato da affari criminali e allarmi inascoltati. Ha menzionato anche il problema dei “tombamenti dei rifiuti”, resti di un’epoca storica passata che, a distanza di decenni, continuano a manifestarsi a causa delle difficoltà tecniche nella bonifica.
Il vice presidente della Regione e assessore all'Ambiente, Fulvio Bonavitacola, ha proposto l’avvio di “tavoli tecnici”, ovvero gruppi ristretti finalizzati a chiarire chi deve fare cosa nella gestione dell'emergenza. Bonavitacola ha ribadito la propria responsabilità, dopo quasi dieci anni di incarico, e ha sostenuto l’urgenza di liberarsi dal “brand nefasto” associato alla situazione attuale. In particolare, ha distinto tra i rifiuti solidi urbani, gestiti in modo relativamente tranquillo, e i rifiuti tossici derivanti dalla collisione tra imprese e criminalità, sottolineando che il problema dei rifiuti tossici è ora interregionale. Ha anche evidenziato una problematica legata alla coincidenza, o meno, tra le aree di criticità ambientale e la presenza di etnia rom, considerandola indice di un deficit nei controlli dell'ordine pubblico.
La responsabilità di contrastare l'illegalità è passata, infine, al ministero dell'Interno. Il prefetto Michele di Bari ha effettuato un sopralluogo nel campo rom di Giugliano, con l'obiettivo di verificare e contrastare le irregolarità. Durante il sopralluogo, Di Bari ha presentato i dati del 2024, evidenziando il sequestro di 176 attività industriali e commerciali, la denuncia di 212 persone, l'imposizione di sanzioni amministrative per oltre 4 milioni di euro e una riduzione dei roghi di circa il 10%. Ha infine annunciato l'attivazione imminente di tavoli tecnici, mirati a definire una lista di priorità per le aree da bonificare e a implementare misure di controllo rafforzate, con un monitoraggio costante dell'area, del suolo e del sottosuolo.
