Quattro nuovi ecomusei in Campania per raccontare territori e comunità

Un viaggio tra cultura, comunità e sostenibilità che parte da Scampia

quattro nuovi ecomusei in campania per raccontare territori e comunita

La Campania riconosce i suoi primi quattro ecomusei: arte, memoria e sostenibilità nei territori di Napoli, Salerno e Avellino

Quattro nuovi ecomusei entrano ufficialmente a far parte del patrimonio culturale riconosciuto dalla Regione Campania. MOSS a Scampia (Napoli), Transluoghi nel Bussento (Salerno), Le Terre della Felicità nei Picentini (Salerno) ed ECuRu in Alta Irpinia (Avellino) sono le prime realtà ad aver ottenuto il riconoscimento istituzionale previsto dalla legge regionale 13/2023, che promuove gli ecomusei come strumenti di valorizzazione partecipata dei territori.

L’annuncio è stato dato oggi, durante un evento pubblico al Centro Chikù di Scampia, sede del MOSS, in presenza di rappresentanti istituzionali e delle comunità promotrici. Presenti all’evento i quattro ecomusei della Campania che hanno raccontato le loro esperienze: Barbara Pierro per MOSS, Daniele De Stefano per Transluoghi, Maria Laura Nappi per  Le Terre della Felicità , Domenico Lapenna per ECuRu. 

Valeria Ciarambino, Vicepresidente del Consiglio Regionale e prima firmataria della proposta di legge per gli ecomusei, Felice Casucci, Assessore alla Semplificazione amministrativa e al Turismo della Regione Campania, Nicola Caputo, Assessore all’Agricoltura della Regione Campania. La giornata ha dato spazio alle esperienze, alle visioni e ai progetti dei quattro ecomusei, nati con l’obiettivo di custodire e rendere vivi i patrimoni culturali, materiali e immateriali, legati ai rispettivi territori.

«Gli ecomusei sono un modello innovativo che rafforza l’identità locale e il legame con la propria storia. Con la legge che li riconosce, vogliamo costruire un’offerta turistica più diffusa e sostenibile», ha spiegato Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio Regionale e prima firmataria della norma.

Un patrimonio da vivere, condividere e trasformare

Diversi per contesto, vocazione e approccio, i quattro ecomusei condividono una visione comune: rendere il territorio un bene collettivo da raccontare, vivere e trasformare attraverso la partecipazione attiva della comunità. Sono spazi culturali a cielo aperto, ma anche laboratori sociali dove si intrecciano tradizioni e innovazione.

"La Regione Campania ha stabilito di riconoscere e promuovere gli ecomusei sul proprio territorio al fine di contribuire allo sviluppo sociale e culturale delle comunità locali. I quattro Ecomusei, tutti diversissimi tra loro per località e composizione, hanno un patrimonio materiale e immateriale straordinario - spiega l'assessore regionale al Turismo Felice Casucci -  Attraverso anni di processi creativi e aggregativi portati avanti dalle comunità locali, sono nati gli Ecomusei per preservare e raccontare al meglio le peculiarità di ogni territorio. I visitatori hanno la possibilità di immergersi nei percorsi, urbani o naturali, ascoltare storie e racconti,conoscere le tradizioni e i sapori attraverso visite guidate che diventano esperienze ogni volta diverse ma sempre emozionanti".

Ogni ecomuseo è sempre in evoluzione: un fitto programma di attività proposte a persone di ogni fascia d’età, workshop ed eventi, residenze e laboratori, arricchiscono di mese in mese l’offerta degli ecomusei che in questo modo diventano concretamente patrimonio della collettività. Gli ecomusei nascono con l’intento di conservare, valorizzare, tutelare e far conoscere il patrimonio culturale, ambientale, naturalistico, storico e artistico delle diverse realtà grazie al coinvolgimento della comunità.

I Quattro Ecomusei campani 

Transluoghi - Ecomuseo del Bussento Contemporaneo (Morigerati, SA) propone un modello integrato di turismo esperienziale. Sette itinerari tematici collegano paesaggi carsici, patrimonio storico e residenze artistiche. Dall’Oasi WWF al Museo Etnografico, il territorio diventa uno spazio di scoperta continua.

Ecomuseo dei Picentini - Le Terre della Felicità (SA) si estende su oltre 370 km² e coinvolge dieci comuni tra i Monti Picentini. Raccoglie e valorizza identità locali, saperi tradizionali e ricchezze ambientali attraverso mappature partecipate, percorsi tematici e progettazioni condivise.

MOSS - Ecomuseo diffuso di Scampia (NA), il primo nella città di Napoli, porta i visitatori nel cuore del quartiere con passeggiate sociali, installazioni d’arte pubblica e narrazioni costruite insieme agli abitanti. Il MOSS è un luogo in trasformazione, dove la memoria si intreccia con pratiche culturali contemporanee.

ECuRu - Ecomuseo delle Cucine Rurali dell’Alta Irpinia (Oscata, AV) punta a far rivivere le tradizioni contadine legate all’alimentazione e alla vita quotidiana nelle campagne irpine. Attraverso utensili, architetture rurali e racconti, i visitatori scoprono antichi saperi legati all’autosufficienza e alla sostenibilità.

Una rete in costruzione

Il riconoscimento regionale rappresenta un punto di partenza e non di arrivo. Il modello dell’ecomuseo, per sua natura, è in costante evoluzione. Workshop, laboratori, eventi e attività intergenerazionali arricchiscono continuamente l’offerta, rendendo ogni visita un’esperienza unica. Il prossimo passo sarà rafforzare la rete tra queste realtà e coinvolgerne di nuove in tutto il territorio campano.

In un’epoca in cui il turismo cerca autenticità e impatto positivo, gli ecomusei della Campania si propongono come una risposta concreta, capace di unire comunità, cultura e futuro.