Alluvioni, frane, sfollati: il giorno dopo il disastro

Incubi che ritornano e un territorio che rivela una fragilità enorme

Una notte terribile, insonne quasi ovunque per Sannio e Irpinia: negli occhi, di tutti, varie tragedie, vecchie di anni, che si sono ripresentate tutte assieme, vecchi incubi che tornano sotto forma di acqua, fango, frane.
C'è un morto, purtroppo: un uomo di nazionalità marocchina schiacciato da un albero abbattutto dal forte vento, a Napoli. Notizia nefasta in un week end terribile. 
Nei comuni di Sannio e Irpina ha funzionato la macchina dei soccorsi, hanno funzionato gli encomiabili volontari della Protezione Civile, i vigili del fuoco, le misure di prevenzione.
Ma oggi, con l'acqua che continua e pare continuerà a scendere e il vento che sta spazzando forte il territorio provocando la caduta di alberi e altri danni si ripresenta il problema di un territorio troppo fragile.
Fanno paura le immagini di San Martino Valle Caudina: dove un torrente ingrossato all'inverosimile ha spezzato la strada ricavandosi un nuovo corso, il corso principale della cittadina caudina, con le abitazioni evacuate, col Comune evacuato.
Ma i problemi sono arrivati ovunque: a Cervinara, dove l'Isclero è esondato, a Montesarchio col torrente tesa, a Forino, a Pannarano, a Bellizzi, in costiera Amalfitana, a Salerno, a Limatola, questa mattina ad Amorosi dove il Volturno è esondato allagando i campi coltivati circostanti, provocando un disastro, a Benevento col Sabato e il Calore ingrossati a dismisura e gli alberi caduti sulle strade, e poi il Titerno. Insomma, ovunque il bollettino dei danni materiali è alto, e una tragica fatalità ha macchiato di sangue il territorio.  Danni alle auto, alle strade, ai campi: risolvibili, ma che parlano di un territorio fragilissimo e che necessita, subito, di manutenzione per evitare che nella prossima conta non finiscano solo danni materiali.